Treviglio

Impianti chiusi? E io scio in taxi. L'idea (legale) di un trevigliese

In attesa del 7 gennaio quando (forse) riapriranno gli impianti di risalita.

Impianti chiusi? E io scio in taxi. L'idea (legale) di un trevigliese
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Come si fa a sciare in pista se gli impianti di risalita sono chiusi e se non si pratica lo sci alpinismo? Semplice: basta prendere un taxi. L'idea, a suo modo raffinata, è venuta a un 46enne di Treviglio appassionatissimo di sci, che nei giorni scorsi - probabilmente unico o quasi in Italia - si è goduto una giornata di sci a Livigno.

Una sciata a Livigno, risalendo in taxi

La storia, riportata da diversi quotidiani della Valtellina, vede protagonista un bancario che vive a Treviglio e ha due figli. Nei giorni scorsi, scattata la zona gialla, non ha davvero resistito. Lunedì ha preso l'auto, gli sci, la tuta, e si è fiondato a Livigno, deciso a tentare di farsi una sciata come si deve pur rispettando - in punta di diritto - tutte le normative anti-Covid. Perché  stando alla legge, sono gli impianti a dover restare chiusi. Sciare, di per sé, non è affatto vietato.

"Cos'è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d'esecuzione". Il vecchio adagio da "Amici miei" di Monicelli calza probabilmente a pennello. Il nostro eroe ha lasciato l'auto lungo la strada che scende dal passo Eira, a quota 2.200 metri, una strada che interseca in più punti le varie piste del comprensorio. E ha sceso una pista blu, per un dislivello di circa 400 metri. Poco prima aveva contattato un taxista del paese. "Aspettami alla fine della pista 5. E poi riportami in cima". E poi giù, sulla pista deserta e battuta da poco. In piena sicurezza, insieme a pochi altri sciatori accaniti dotati di sci con le "pelli" da sci alpinismo che consentono di risalire - ma che fatica - i ripidi pendii innevati.

Cinque giri di giostra

Alla fine si  è fatto cinque discese (e il suo "socio" taxista cinque risalite). La spesa? Cinquanta euro. Tutto sommato, il costo di un pass giornaliero o poco più. Nella speranza che il 7 gennaio (forse) il governo consenta la riapertura degli impianti, Covid-19 permettendo. Lo ha chiesto a gran voce nei giorni scorsi anche l'assessore regionale Martina Cambiaghi. "Il Governo approvi il protocollo per l’apertura degli impianti per lo sci dopo il 7 gennaio, come previsto da Dpcm, e si impegni, inoltre, a mettere sul tavolo ristori adeguati per gli impiantisti e tutto il ‘comparto neve’, duramente danneggiati dall’emergenza sanitaria”.

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