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«Il tunnel degli abbracci»: quando l’amore supera la pandemia FOTO

Si chiama «Tunnel degli abbracci», la struttura gonfiabile montata nella casa di riposo di Calcio che consente agli ospiti di avere un contatto con i familiari che non vedono da tempo a causa del coronavirus.

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Si chiama «Tunnel degli abbracci», la struttura gonfiabile montata nella casa di riposo di Calcio che consente agli ospiti di avere un contatto con i familiari che non vedono da tempo a causa del coronavirus.

Il ritorno al calore umano dei propri cari

Montato all'esterno della Rsa, il gonfiabile è diviso in due parti uguali da una parete trasparente morbida dove ospiti e familiari, dopo essere entrati dal proprio accesso, possono poi vedersi e abbracciarsi in totale sicurezza. A ottobre le case di riposo lombarde hanno dovuto chiudere nuovamente in cancelli e impedire l’accesso ai familiari degli ospiti. Da allora sono ripresi le videochiamate tra anziani e parenti, ma i contatti attraverso un tablet in molti casi rischiano di aumentare la sensazione di isolamento affettivo. Per questa ragione la Fondazione don Carlo Zanoncello, ha deciso di acquistare un tunnel dell’abbraccio che è stato inaugurato il 18 dicembre.

Festività d'incontri

Una tempistica che ha così consentito agli ospiti della Rsa di rivedere e riabbracciare da vicino i propri cari durante le festività, un periodo delicato nella sfera emotiva delle persone. La struttura presente alla Rsa Zanoncello è il primo nella Bergamasca. Si tratta di un tunnel lungo quattro metri, nel quale gli anziani, accompagnati dagli educatori, possono entrare e una volta arrivati a metà incontrare i propri parenti, separati dal cellophane. La barriera ha due tasche in cui si possono infilare le braccia per abbracciarsi o tenersi per mano e il tunnel è completamente illuminato e riscaldato.

L'inizio con le videochiamate

Il tunnel rappresenta a tutti gli effetti il risultato finale, il traguardo di un percorso iniziato dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione proprio durante il primo lockdown. Mesi duri quelli iniziati a febbraio e proseguiti poi a singhiozzo fino a fine anno, che ha visto gli ospiti inghiottiti da un progressivo isolamento dovuto alla normativa sanitaria anti covid.Il primo passo sono state le videochiamate che fino a novembre sono state 2925. Poi sono iniziati gli incontri alle vetrate della Rsa con l'ospite all'interno e i familiari fuori, per un totale di 1030 visite. Dal 3 agosto, meteo permettendo, la Fondazione ha allestito tre gazebi nel cortile della struttura. Qui distanziati a due metri i parenti hanno potuto parlare con i propri cari. Da settembre, per ragioni climatiche questa procedura è stata spostata all'interno della chiesa, per un totale di 1770 visite.

Dalla Fondazione

L'ultimo passo è stato compiuto il 18 dicembre quando la Rsa ha allestito il tunnel degli abbracci permettendo incontri ogni mezz'ora, spalmati su tutta la giornata.«E' stato un anno difficile, pieno di preoccupazioni e momenti duri da superare, ma lo abbiamo affrontato insieme.- ha detto Giuseppe Orisio, presidente della Fondazione Rsa Zanoncello – Ci auguriamo che il 2021 sa migliore. Noi continueremo a favorire gli incontri, a sviluppare metodologie in cui le famiglie possano riunire a i propri cari in sicurezza».

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