Rivolta

Il tempio crematorio cremasco si farà a Rivolta d'Adda

Dopo svariati buchi nell'acqua, l'Area Omogenea Cremasca ci riprova.

Il tempio crematorio cremasco si farà a Rivolta d'Adda
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Semaforo verde per costruire un tempio crematorio a Rivolta d'Adda, e il progetto torna a far discutere dopo i due buchi nell’acqua nel 2017 con la Giunta Calvi e nel 2022 con l’attuale Amministrazione comunale. Sorgerà accanto al cimitero (nella mappa, è l'area in rosso).

"Il nostro Comune sarà capofila di un progetto che ha l’ambizione di servire tutto il territorio cremasco e abbiamo già trovato approvazione da parte della partecipata Consorzio.it che si è proposta come partner tecnico - ha dichiarato nei giorni scorsi il primo cittadino Giovanni Sgroi - Noi siamo gli unici ad aver già approvato un Pgt cimiteriale e come Comune abbiamo tutti i requisiti per poter partecipare alla manifestazione d’interesse".

Tempio crematorio cremasco: un progetto burrascoso

Ai tempi della Giunta di Fabio Calvi la Regione Lombardia non aveva dato un riscontro favorevole per la costruzione del nuovo forno a fianco del cimitero (e quindi lontano dal centro abitato) dal momento che il fabbisogno regionale sembrava essere soddisfatto. Nel 2021 un no per la costruzione del tempio crematorio (sempre sponsorizzato da Consorzio.it) era arrivato anche al Comune di Spino, suscitando peraltro preoccupazioni e l’opposizione di una larga parte di residenti oltre a scontri politici tra la maggioranza e la minoranza di allora. Proseguendo nell’iter l’istanza risalente al 2022 era stata respinta perché presentata oltre i termini previsti. Il semaforo verde invece per il Comune rivierasco per la realizzazione dell’impianto è giunto concorde dai trenta sindaci del territorio dell’Area Omogenea cremasca.

L'Area Omogenea cremasca potrà candidarsi al bando, Rivolta d'Adda guida

«Tutte le Giunte stanno votando il protocollo d’intesa - ha ricordato Sgroi - e Consorzio.IT si occuperà dell’intera fase delle procedure».

Il primo cittadino così è arrivato in Consiglio con la convinzione profonda di avere tutti i requisiti per poter partecipare alla manifestazione d’interesse per la costruzione del nuovo tempio crematorio nei confronti di Regione Lombardia ed essere Comune capofila dell’operazione. E così è stato: la presentazione della manifestazione d’interesse e il protocollo d’intesa sono stati discussi e votati durante il Consiglio con voto contrario della minoranza. Ora l’Area Omogenea cremasca potrà candidarsi al bando regionale con Rivolta capofila.  E se la Regione darà parere favorevole per la candidatura si potrà partire finalmente con la progettazione.

«Il forno crematorio - ha precisato il primo cittadino - dovrà sorgere rigorosamente all’interno del perimetro stabilito dal Piano di governo del territorio e sarà collocato di fianco al camposanto».

L’impianto sarà costruito dall’azienda privata che dovrà versare gli oneri al Comune insieme ad una percentuale sui ricavi. Il guadagno futuro sarà legato alle cremazioni. E sicuramente sarà un servizio molto utilizzato perché nel territorio cremasco non esistono attualmente altri forni. I più vicini sono quelli di Lodi e di Cremona che, oltre ad essere intasati a causa dell’aumento delle cremazioni, sono due impianti piuttosto datato. L’auspicio quindi è per una struttura moderna a basso impatto ambientale per far fronte alle richieste e soprattutto lontana dal centro abitato. L’iter progettuale sarà seguito anche dall’area tecnica comunale coordinata da Luciano Foglio e Alessandro Fantini.

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