Spino

"Il Giardino dei frutti perduti si farà ma non grazie al Comune"

Un progetto che il comitato Ambiente e Benessere attende di realizzare da due anni

"Il Giardino dei frutti perduti si farà ma non grazie al Comune"
Pubblicato:

Il comitato «Ambiente e benessere» di Spino ha trovato il terreno per piantare gli alberi previsti dal progetto «Il giardino dei frutti perduti», e non manca di polemizzare con l’Amministrazione.

In arrivo dopo due anni il Giardino dei frutti perduti

Dopo quasi due anni d’attesa, infatti, lunedì scorso grazie a Marco Bosia e la sua fattoria Primaluce il piano è andato in porto, con il presidente del comitato Vincenzo Mottola che ha espresso il suo disappunto nei confronti dell’Amministrazione comunale, a suo parere colpevole di aver sempre rinviato l’iniziativa.

"Ricordate la nostra proposta di destinare una piccolissima area comunale adiacente la zona degli orti per collocarvi degli alberelli da frutto di antica qualità? - ha chiesto Mottola - Un piccolo giardino, gestito e curato da volontari, in cui condurre eventualmente le scolaresche a conoscere alberi e frutti ormai scomparsi dalle tavole ma così fondamentali per conservare almeno una frazione di biodiversità, tanto importante nel nostro Paese. Si tratta di una proposta che risale ormai a più di due anni fa, per la quale il comitato ha ricevuto, da parte dell’Amministrazione comunale, solo adesioni e apprezzamenti di facciata ma nella realtà dei fatti tutta una serie di obiezioni e criticità di ordine burocratico che ne hanno impedito la realizzazione. Ci è stato chiesto perfino di stipulare un’assicurazione per ovviare a possibili danni che gli alberelli avrebbero potuto causare.. Sarebbe forse bastato spulciare nei regolamenti di tanti Comuni che hanno trovato il modo di disciplinare, senza deprimere l’iniziativa dei cittadini più volenterosi".

Scoppia la polemica con l'Amministrazione

A questo punto però, i volontari, e nella fattispecie Roberto Musumeci, che ha cresciuto e curato gli alberelli in attesa di poterli trapiantare, ha ritirato la sua offerta e cercato altre soluzioni. E le hanno trovate.

"La cascina Primaluce ha offerto generosamente una striscia di terra e tanto aiuto con mezzi e persone per effettuare il trapianto - ha continuato Mottola - Sono per ora 12 piccoli fuscelli tra fichi, meli e ciliegi selvatici, gelsi bianchi e prugnoli. Sono piccoli ma cresceranno e ad essi se ne aggiungeranno altri: insieme daranno vita, finalmente, al Giardino dei frutti perduti, così come nelle intenzioni dei volontari che lo hanno ideato. Peccato che ci sia voluto tanto tempo, e peccato che nulla si sarebbe potuto fare senza la disponibilità e la volontà di un privato. E peccato pure che quella famosa intenzione elettorale di mettere in atto “un’azione efficiente e tempestiva per valorizzare i suggerimenti che nel tempo possano arrivare dai cittadini…” si sia rivelata, ancora una volta, un’intenzione di… carta".

In ultima analisi, Mottola ha riflettuto sulla Costituzione italiana.

"A proposito di carta - ha concluso - che dire dell’articolo 9 della Costituzione che detta le linee generali per il rispetto dell’ambiente? E il 118 che tutela i cittadini che si vogliono impegnare per la difesa dei beni comuni? Che questi “pericolosissimi” alberelli da frutto abbiano impensierito l’assessore alla Tutela del Territorio Roberto Galli?".

Seguici sui nostri canali