Femminicidio

Il corpo di Yana non si trova, resta in carcere l'ex compagno accusato di omicidio

Era arrivata in Italia a 15 anni, accolta nella casa della nonna, a Romano. Il padre aveva deciso di portarla con sé per consentirle di curarsi da una malattia.

Il corpo di Yana non si trova, resta in carcere l'ex compagno accusato di omicidio
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(immagine di repertorio)

Le ricerche del corpo di Yana Maliko, la 23enne scomparsa nella notte tra venerdì e sabato da Castiglione delle Stiviere - dove era andata a vivere con l'ex compagno - non hanno ancora dato alcun esito. Ed è proprio sull'ex fidanzato Dumitru Stratan, 33enne moldavo, che sono ricaduti i sospetti degli inquirenti. L'uomo si trova ora in carcere con l'accusa di omicidio.

Scomparsa, il corpo di Yana non si trova

E' più di un sospetto che a porre fine alla vita della 23enne, di origine ucraina, sia stata proprio la mano dell'ex compagno, di dieci anni più vecchio con cui conviveva da tre anni dopo aver lasciato la casa della nonna, a Romano, dove vive anche il padre. Da qualche tempo, però, Yana aveva deciso di interrompere quella relazione e aveva lasciato la casa che condividevano trovando accoglienza a casa della sua datrice di lavoro e sorella del 33enne.

Ricerche senza esito

Non si hanno sue notizie dalla notte tra il 20 e il 21 gennaio. In quelle stesse ore le immagini di videosorveglianza della zona hanno immortalato Stratan mentre caricava nel baule un sacco nero, forse contenente proprio il corpo senza vita della giovane donna. Le ricerche si sono concentrate nella zona di Valle a Castiglione delle Stiviere e poi sono proseguite nel bresciano, nella zona di Lonato del Garda, ma finora senza esito. Per cercare tracce della ragazza si sono attivati elicotteri e sommozzatori, ma domenica mattina si è deciso di sospendere le ricerche in attesa che il 33enne confessi.

Arrestato l'ex compagno

I carabinieri del Roniv di Mantova dopo indagini svolte assieme ai carabinieri del Norm di Castiglione delle Stiviere hanno disposto il fermo di Stratan ritenuto in ipotesi accusatoria responsabile dell’omicidio volontario premeditato della ex fidanzata e di occultamento di cadavere.

Yana, a Romano per curarsi

Yana era arrivata in Italia a 15 anni, accolta nella casa della nonna, a Romano. Il padre aveva deciso di portarla con sé per consentirle di curarsi da una malformazione all'intestino che in Ucraina non avevano saputo risolvere. Yana era guarita e dopo aver frequentato le scuole a Romano e Seriate aveva iniziato a lavorare come barista. Poi aveva conosciuto Dumitru e aveva deciso di seguirlo nel Mantovano.

Secondo l'accusa, venerdì sera, forse al culmine dell'ennesima lite, il 33enne l'ha uccisa e poi si è disfato del cadavere. Al momento, però, non ha ammesso alcuna colpa, ma resta in carcere.

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