Cologno al Serio

I volontari non sono iscritti all’Ordine degli infermieri, chiuso l’ambulatorio della Rsa

Dopo una verifica, mancando i requisiti, la struttura della casa di riposo «Vaglietti Corsini» ha interrotto l'attività fino a data da definire.

I volontari non sono iscritti all’Ordine degli infermieri, chiuso l’ambulatorio della Rsa
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I volontari non sono iscritti all’ordine degli infermieri, chiuso l’ambulatorio della Rsa «Vaglietti Corsini» di Cologno al Serio.

Chiuso l’ambulatorio della Rsa «Vaglietti Corsini»

O i volontari si regolarizzano o il servizio, attivo da 15 anni, cesserà. La struttura nell’attesa sta già pensando a una soluzione alternativa, ma a domicilio. Sembra incredibile ma finora nessuno si era mai posto il problema, e tuttavia non si tratta di un’inezia: se capitasse qualcosa i primi a farne le spese sarebbero proprio gli infermieri in pensione che con tanta cura e altruismo finora hanno offerto servizi fondamentali per la cittadinanza, soprattutto per la fascia più anziana. Si rischia infatti una denuncia penale. Un cartello posto all’ingresso nei giorni scorsi ha informato gli utenti che l’ambulatorio, concesso in uso gratuito dalla struttura al «Gruppo infermieristico di volontariato», resterà chiuso fino a data da definire e sui social è nata una polemica.

I chiarimenti del presidente

A chiarire come stanno le cose è l’assessore e presidente della Rsa Maurizio Cansone.

"Vorrei subito precisare che il Comune non c’entra nulla - afferma - i contributi alle associazioni sono una cosa, la gestione dell’attività di ognuna, autonoma, un’altra. La Rsa in questi anni ha concesso lo spazio in fiducia, l’associazione è iscritta nel registro dei sodalizi locali e gli organismi competenti per le verifiche all’interno della struttura non hanno mai segnalato nulla. Forse negli anni le leggi sono cambiate, in ogni caso ci è sorto un dubbio e abbiamo fatto un controllo dei requisiti necessari a svolgere il servizio ed è emerso che serve l’iscrizione all’ordine degli infermieri. Convocata la responsabile Elisa Rossoni, purtroppo ci ha informato che nessuno dell’associazione ce l’aveva. La preoccupazione è soprattutto rivolta a loro: finché va tutto bene non succede nulla, ma se durante anche un semplice controllo della pressione qualcuno dovesse avere un malore scatterebbe la segnalazione ai carabinieri e in assenza dei dovuti requisiti partirebbe la denuncia penale. In qualche modo potrebbe venire coinvolta anche la Rsa, così di comune accordo è stato deciso di interrompere l’attività".

Punto di domanda sul futuro

Ora resta da vedere se i volontari (responsabile, segretaria e sei operatori) provvederanno all’iscrizione, in caso contrario l’ambulatorio verrà chiuso definitivamente.

"In questo caso pensiamo di mettere in piedi un servizio a domicilio, perché gli utenti hanno spesso problemi a muoversi - conclude Cansone - andrebbe a integrare quello che già facciamo con gli operatori Asa e Oss".

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