Heysel, 40 anni dopo: il ricordo di Franco Galli, il carpentiere che amava la Juve
Partito in pullman per Bruxelles con il sogno di vedere Platini alzare la Coppa dei Campioni, perse la vita nella tragedia dello stadio Heysel. Calcio lo ha ricordato con un torneo e una targa in suo onore.

Partito in pullman per Bruxelles con il sogno di vedere Platini alzare la Coppa dei Campioni, perse la vita nella tragedia dello stadio Heysel. Calcio lo ha ricordato con un torneo e una targa in suo onore.
Il sogno bianconero di Franco
Calcio si ferma per ricordare Franco Galli. Aveva 25 anni, lavorava come carpentiere e amava il calcio. Ultimo di undici figli, Franco Galli viveva a Calcio e trascorreva le domeniche in campo con la squadra degli Amatori Kals. Ma il suo cuore batteva soprattutto per la Juventus. Il 29 maggio 1985 aveva finalmente realizzato un sogno: vedere la sua squadra del cuore giocare la finale di Coppa dei Campioni. Era partito in pullman con alcuni amici per raggiungere Bruxelles e tifare Platini e compagni allo stadio Heysel. Un viaggio carico di entusiasmo, per quella che doveva essere una serata di festa.
La tragedia del settore Z
Quel sogno si infranse tragicamente nel settore Z dello stadio, dove Franco aveva il biglietto. Non era molto alto e si era spostato verso la parte bassa delle gradinate per vedere meglio. Verso le 19, circa un'ora prima del fischio d’inizio, il settore fu preso d’assalto dagli hooligans del Liverpool che, sfondando le recinzioni divisorie, scatenarono una calca infernale. Molti cercarono scampo saltando giù dalle gradinate, altri furono schiacciati contro i muri. Proprio uno di quei muri cedette, travolgendo i presenti. Franco fu tra i primi a essere travolto: nonostante fosse agile, aveva appena tolto un gesso a una gamba, e forse quel dettaglio gli fu fatale. I parenti, davanti alla TV, assistettero impotenti agli scontri. Solo nella notte giunse la notizia: Franco era tra le vittime. Morirono in 39, di cui 32 italiani. La Juve vinse ugualmente la Coppa, ma in un’atmosfera irreale.
Un paese che non dimentica
Quarant’anni dopo, Calcio non dimentica. Sabato pomeriggio il paese si è stretto attorno al ricordo di Franco Galli. Al centro sportivo si è disputato il consueto Memorial, un triangolare tra Amatori Kals, Amatori Vecchie Glorie e Calcense Vecchie Glorie. Le società locali, da quattro decenni, portano avanti questa tradizione in sua memoria. Prima del fischio d’inizio è stata scoperta una nuova targa commemorativa, offerta dalle Carpenterie Consolandi e posata dagli Amatori Kals. Un gesto semplice, ma carico di significato. Perché il tempo passa, ma il dolore rimane. E il ricordo di Franco, ragazzo sorridente con la passione per il calcio e la Juve, continua a vivere nei cuori di chi lo ha conosciuto.