Giuseppe Strepparola commissario della Pro loco di Pandino

Resterà in carica fino al 31 marzo per traghettare il sodalizio fuori dalla tempesta.

Giuseppe Strepparola commissario della Pro loco di Pandino
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Sarà Giuseppe Strepparola il commissario ad acta della Pro loco di Pandino. Il rivoltano dovrà promuovere la nuova raccolta di adesioni e richieste di partecipazione.

Giuseppe Strepparola alla guida

Il Consiglio di Amministrazione del Comitato regionale Unpli Lombardia, durante la seduta del 12 dicembre scorso ha deliberato la nomina del rivoltano Giuseppe Strepparola commissario ad acta della Pro loco di Pandino. Il soldalizio, infatti, è stato recentemente commissariato. Strepparola è già presidente della Pro loco di Rivolta d'Adda, consigliere regionale dell’Unpli Lombardia e delegato alla Provincia di Cremona. Il suo compito sarà quello di promuovere la nuova raccolta di adesioni e richieste di partecipazione alla Pro loco pandinese.

Un passaggio delicato

Per il solo periodo del commissariamento sarà possibile ripristinare le cariche elettive con la partecipazione e la votazione di tutti i soci iscritti entro il 31 gennaio 2018, e non sarà richiesto un periodo minimo di anzianità associativa. Il commissario nel mese di febbraio comunicherà la futura data di convocazione dell’assemblea elettiva che dovrà essere fissata entro il mese di marzo. Dovrà, inoltre, seguire tutte le operazioni necessarie per l’elezione delle cariche elettive e sovrintendere all’ordinaria amministrazione. Questo in collaborazione con Raffaele De Spirito, consulente fiscale dell’Unpli Lombardia. Il commissario chiederà, all’attuale presidente Maria Tupputi, la collaborazione per il passaggio delle consegne al nuovo Consiglio di Amministrazione e resterà incarica fino al 31 marzo.

Annus horribilis

Quello appena trascorso è stato un annus horribilis per la Pro loco pandinese. L'uscita di scena dell'ex presidente Giovanni Bertazzoli è stata a dir poco burrascosa. Il nuovo tesoriere e un altro consigliere avevano constato la gestione economica, e il resto del Consiglio di Amministrazione si era dimesso in blocco. Una bagarre che si è poi conclusa con il commissariamento.

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