"Giorno del Ricordo" celebrato tra le polemiche
Il centrodestra attacca la maggioranza assente ma il sindaco replica per le rime e critica la presenza non segnalata di altre autorità comunali sul territorio
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A Urgnano nel "Giorno del ricordo" scoppia la polemica tra centrodestra e maggioranza, e un (mezzo) caso diplomatico con il Comune di Grassobbio.
Il centrodestra celebra il "Giorno del Ricordo" e bacchetta la maggioranza assente
"Grande assente il sindaco Marco Gastoldi e i suoi assessori e consiglieri". Sono le parole di delusione pronunciate dalla consigliera Cinzia Testa, membro della minoranza "Bonfadini Lega & Fratelli d’Italia", all’indomani della celebrazione organizzata dal gruppo (senza simboli politici, aperta a tutti), in memoria dei massacri delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata dalle terre passate sotto l’allora ex Jugoslavia, alla fine della Seconda Guerra Mondiale. La ricorrenza cade il 10 febbraio ma la commemorazione si è tenuta sabato 9, alle 17, al parco cittadino dedicato alle vittime dove è stato deposto un omaggio floreale.
"Come ormai da quattro anni abbiamo ricordato le centinaia di connazionali costretti a fuggire dalle loro terre e quelli trucidati a causa della furia dei partigiani titini - ha fatto sapere il gruppo di minoranza - Quest’anno, la manifestazione si è arricchita della presenza di don Antonio Fedrighini, che ha impartito una benedizione, il capogruppo di “Rinnoviamo Urgnano e Basella” cavalier Giacomo Passera, del presidente della sezione locale dell'Associazione Nazionale Combattenti e Reduci cavalier Gianfranco Passera, del consigliere regionale Giovanni Malanchini, del sindaco Manuel Bentoglio e del vice Yuri Tartari di Grassobbio (dove Testa è assessore esterno al Bilancio ndr.). Tutti intervenuti come liberi cittadini, la politica non c’entra. Con loro un gruppo di urgnanesi che non si sono fatti fermare dalla pioggia battente. Nessuno del gruppo di maggioranza invece si è presentato, una cosa incomprensibile".
"È stato un onore partecipare a questo momento di raccoglimento - ha affermato Malanchini - Iniziative come queste permettono di coltivare la memoria e non scordare mai gli orrori di una delle pagine storiche più dolorose, troppo spesso dimenticata nelle scuole e dai libri di storia".
"Ringrazio per l’invito - ha detto Bentoglio - un tragico evento della Storia, che non va dimenticata ma ricordata costantemente. Eppure i potenti della terra non riescono a coglierne il significato e a farne bagaglio di esperienza. È un mio obiettivo creare uno spazio per il ricordo anche a Grassobbio, nell’ambito del progetto di riqualificazione di palazzo Belli".
Toccanti le parole del suo vice:
"Oggi provo commozione perché, avendo la madre friulana, al confine sloveno, conosco benissimo la tragedia che si è consumata - ha asserito - anche per i riflessi che abbiamo avuto in ambito familiare, solo sul patrimonio e fortunatamente senza nessun congiunto coinvolto. Fa piacere constatare come la comunità di Urgnano sia sempre attiva attraverso le sue associazioni, anche combattentistiche e d’Arma, nel mantenere viva la memoria: è bene ricordare il passato, per affrontare il presente e per costruire il futuro".
Il primo cittadino mette in dubbi l'apoliticità dell'iniziativa
Il sindaco Gastoldi, dal canto suo, in primis ha messo in dubbio l’apoliticità della commemorazione.
"Il 'Giorno del ricordo' si celebra in paese secondo il Cerimoniale di Stato, che prevede protocolli ben definiti - ha ribadito, come già in altre occasioni - Le iniziative spontanee o 'Momenti di raccoglimento' rientrano tra le attività suppletive, promosse dai cittadini su base volontaria. Tuttavia domenica hanno partecipato anche figure istituzionali, alcune provenienti da altri Comuni, probabilmente invitate. A questo punto, l’evento può ancora essere considerato “momento di raccoglimento” o si tratta piuttosto di un’iniziativa organizzata? Non è pervenuta alcuna comunicazione ufficiale a riguardo".
Scoppia un (mezzo) caso diplomatico con il Comune Grassobbio
Gastoldi ha bacchettato le autorità presenti.
"La correttezza istituzionale avrebbe richiesto che le figure estranee alla vita politica comunale rispettassero l’impostazione data alla commemorazione, definita sui social come un semplice 'momento di raccoglimento' - ha fatto notare - Sarebbe stata inoltre una cortesia istituzionale informarmi della loro presenza, trattandosi di un’occasione 'pubblica' e non privata. Non si può definire spontanea un’iniziativa che poi reclama l’assenza di qualcuno, né considerare in buona fede un 'momento di raccoglimento' in cui la parola sembra essere stata concessa solo a persone con un preciso impegno politico. L’iniziativa sarebbe stata certamente lodevole se fosse rimasta, come annunciato, un momento di memoria. Ciò che davvero resta spontaneo è il nostro stupore nel vedere il ricordo di una tragedia trasformato in un comizio politico e a una conta dei presenti, strumentalizzata per una sterile polemica contro la maggioranza".
Infine ha rispedito al mittente le accuse.
"L’assenza della maggioranza era prevedibile dopo la chiara volontà espressa in Consiglio comunale - ha ricordato - celebrare questa solennità nel rispetto delle istituzioni, evitando di raccogliersi davanti a un semplice cartello, peraltro recentemente reso più adeguato all’intitolazione ai Martiri delle Foibe da quest'Amministrazione. Molte vie e piazze portano il nome di eventi, persone o fatti degni di memoria, ma le cerimonie istituzionali si svolgono tradizionalmente presso un monumento e seguendo precisi protocolli, come da anni fanno le nostre associazioni d’arma e combattentistiche".