Giornata del gatto, oggi si festeggiano i nostri amici felini

Gli italiani dedicano loro sempre più tempo e risorse.

Giornata del gatto, oggi si festeggiano i nostri amici felini
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Oggi, 17 febbraio, ricorre la giornata internazionale del gatto, indetta nel 2002 dall’"International fund for animal welfare".  Una festa per i nostri amici felini, ormai divenuti parte integrante della famiglia, tanto da poter richiedere permessi di malattia per curarli.

Giornata del gatto, perché oggi?

Il motivo della scelta di festeggiare il 17 febbraio è stato perché è il mese del segno zodiacale dell’Acquario, considerato il segno degli spiriti liberi, proprio come i gatti. E il giorno 17, invece, è stato indicato per
sfatare tutti i miti (come i gatti neri), che hanno accompagnato la storia di questo animale.

Qualche dato

Secondo l'Istituto di Ricerca "Eurispes", 3 italiani su 10 vivono con un animale domestico in casa, soprattutto cani (63,3%) e gatti (38,7%). In un caso su due dormo nel “lettone” con i padroni che sacrificano anche buona parte del loro tempo libero per accudirli. Aumenta chi spende da 51 a 100 euro mensili per le esigenze degli animali domestici (31,4%, erano il 15,4% nel 2017).

Quanto sacrifichiamo per loro?

Dormire con il proprio animale è un’abitudine diffusa (53,5%); la stessa quota di intervistati sacrifica una buona parte del proprio tempo libero per il benessere e le necessità del suo amico animale (passeggiate, gioco, attività all’aperto, ecc.). Il 46,2% di chi ha un animale domestico rinuncia in alcune occasioni ad uscire o a fare un viaggio per non lasciarlo solo. Meno diffusi sono l’abitudine di preparare i pasti con alimenti freschi piuttosto che offrire cibo per animali già pronto (37,3%) e ridurre le spese personali in favore di quelle per il proprio animale (32,8%).

Permesso retribuito per accudirli?

Animali, talmente di famiglia, da poter ricevere un permesso retribuito dal lavoro al dipendente quando il nostro amico ha bisogno di cure specifiche e impellenti. Nel caso in cui l'animale non riceva cure adeguate, il proprietario può infatti incorrere nel reato di abbandono. Insomma anche la cura del proprio animale domestico costituisce un "grave motivo familiare e personale" per cui è possibile chiedere permessi retribuiti.

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