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Gennaio, mese per la prevenzione del tumore alla cervice

Si tratta del quinto tumore per frequenza nelle donne sotto i 50 anni di età e complessivamente l’1,3% di tutti quelli diagnosticati.

Gennaio, mese per la prevenzione del tumore alla cervice
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(nella foto da sinistra Maria Damiana Barbieri, Barbara Bazzani e Attilia Rolano)

Gennaio è il mese della prevenzione del tumore al collo dell'utero e anche al consultorio dell'Asst Crema l'attività di prevenzione continua in regime ordinario.

Prevenzione del tumore alla cervice

Il tumore al collo dell'utero è una patologia che, oggi, si può prevenire con la vaccinazione e diagnosticare precocemente aderendo al programma di screening dedicato. Secondo i dati riportati dal Ministero della salute il carcinoma della cervice uterina rappresenta il quinto tumore per frequenza nelle donne sotto i 50 anni di età e complessivamente l’1,3% di tutti quelli diagnosticati.

La principale causa del tumore è l’infezione da papillomavirus umano (HPV), che si trasmette per via sessuale ed è molto frequente soprattutto nelle persone giovani. La maggior parte delle infezioni regredisce spontaneamente. Quando invece l’infezione persiste, nel tempo si formano lesioni nel tessuto del collo dell’utero che possono evolvere in cancro.

Lo screening

I programmi di screening regionali promossi da ATS Val Padana interessano donne tra i 25 ed i 64 anni. Alle giovani tra i 25 e i 29 anni non vaccinate contro Hpv viene inviata una lettera di invito per l'effettuazione del Pap test, mentre per le donne tra i 30 e i 64 anni è effettuata la ricerca del Papilloma virus umano. Gli esami vengono realizzati in consultorio da personale ostetrico ed inviati a Mantova in anatomia patologica. In caso di negatività l'esito viene spedito direttamente a casa. L'esame potrà essere ripetuto, a seguito di nuovo invito, a distanza di tre (Pap test) o cinque anni (test Hpv).

In caso di positività, questa viene comunicata dagli operatori del consultorio.

“In tal caso – spiega l'assistente sanitaria Barbara Bazzani – viene effettuata una visita ginecologica con esecuzione dell'esame di secondo livello: la colposcopia. Un esame osservativo che consente al medico di visionare al meglio eventuali lesioni del collo dell'utero”.

Il supporto psicologico

Il consultorio è un servizio multi professionale di prevenzione e assistenza socio-sanitaria per la salute della donna.

“Quando comunico alle donne un caso di positività al test, faccio sempre promozione di stili di vita sani, quali regolare attività fisica, controlli ginecologici regolari, sana alimentazione, astinenza da fumo. Non solo, in caso di necessità indico loro la possibilità di un consulto psicologico”.

“Nostro obiettivo – le fa eco la psicologa Maria Damiana Barbieri, anche responsabile del consultorio di via Manini – è sostenere le donne in ogni fase della vita. La prevenzione è un'attività importante che abbiamo il dovere di promuovere”.

“Aderire alla prevenzione significa farsi un dono e prendersi cura di sé - sottolinea l'ostetrica Attilia Rolano - Le donne sono sempre abituate ad anteporre i bisogni e le esigenze altrui alle proprie, questo programma, invece, ci ricorda che anche la nostra salute è importante”.

Ora c'è anche il vaccino

Nella struttura dell'Asst di Crema, l'ambulatorio per la realizzazione dei test è attivo due giorni la settimana. Il nuovo protocollo di screening con test Hpv viene offerto alle donne di età compresa tra 30-64 anni perché è più efficace nell’individuare le lesioni del collo dell'utero e quindi più protettivo; è sufficiente ripeterlo ogni cinque anni. Non è invece, raccomandato per le ragazze tra i 25 e i 30 anni che sono soggette ad un elevato numero di infezioni da Hpv che regrediscono spontaneamente: le giovani eseguiranno il Pap test fino al ventinovesimo anno di età.

“Il programma di screening per la prevenzione del cervico-carcinoma offerto da Regione Lombardia prevede la scelta del tipo di test da somministrare ad ogni donna, in relazione alla fascia d’età e alla copertura vaccinale contro HPV. L’integrazione di queste due armi di prevenzione consente di valutare il rischio cui sono esposte le donne e decidere di conseguenza la strategia di prevenzione ottimale - spiega Emanuela Anghinoni, dirigente responsabile del Servizio Screening di ATS Val Padana - Le donne venticinquenni, non vaccinate, ricevono insieme all’invito per l’effettuazione del pap test, una nota che le informa circa i vantaggi della vaccinazione contro il papillomavirus e fornisce le indicazioni per accedere gratuitamente alla vaccinazione rivolgendosi ai centri vaccinali delle Asst".

Per informazioni relative allo screening o per spostare l’appuntamento ricevuto con l’invito, l’Ats della Val Padana ha attivo il numero verde 800584850.

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