Foro Boario, Ossidiana diserta il Consiglio. Per il Comune si fa grigia... - TreviglioTv

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Ossidiana, l'immobiliare della Coop che avrebbe dovuto realizzare un mini centro commerciale al Foro Boario, ha disertato l'invito del Consiglio comunale a un'audizione in aula, per discutere degli sviluppi dell'affare Foro Boario dopo la sentenza del Tar di Brescia che ha bloccato il progetto. 

La seduta del Consiglio di fine mese è in corso in questi minuti e l'audizione con i rappresentanti di Ossidiana era prevista proprio al primo punto dell'Ordine del giorno, ma è stato lo stesso  sindaco Juri Imeri  a far sapere che la società ha declinato l'invito a comparire.  Il dibattito è quindi aperto tra i soli consiglieri.

Imeri ha anche annunciato che l'Amministrazione comunale proporrà ricorso al Consiglio di Stato, contro la sentenza del Tar.

Il problema è noto: il Comune avrebbe venduto  l'area a Ossidiana,  che avrebbe voluto realizzarvi un Brico, più altri negozi di medie dimensioni.

Il Tar ha ravvisato però diverse difformità tra il progetto e le previsioni urbanistiche per l'area, congelando di fatto l'affare. Peccato che il Comune, nel frattempo, abbia speso circa 2,8 milioni dell'anticipo ricevuto da Ossidiana, per finanziare i lavori della nuova fiera in via Murena (oltre che varie altre manutenzioni a immobili comunali).  Ora quindi gli scenari sono due, legati in prima battuta a Ossidiana, che "è ancora impegnata in valutazioni tecnico-legali" sull'accaduto. E in seconda battuta al ricorso annunciato al Consiglio di Stato dal Comune. In questo senso,  questa sera in aula i revisori dei conti sono stati chiarissimi: "Se la sentenza viene annullata dal Consiglio di Stato, il Comune potrà incassare il resto della somma. Se invece Ossidiana dovesse ritirare l'offerta di acquisto a seguito dell'annullamento del progetto, bisognerà restituire i soldi". 

Cosa significhi la diserzione dal Consiglio da parte di Ossidiana, rispetto ai rapporti futuri tra Comune e società, è presto per dirlo. Certo però il diniego a una richiesta ufficiale dal più alto organo politico della città non assomiglia molto a un gesto di distensione. Il rischio di trovarsi invischiati in un grosso guaio finanziario, per il Comune, si fa quindi quindi concreto. Per riequilibrare il Bilancio dai 2,8 milioni spesi per la fiera, che potrebbero quindi trovarsi scoperti, sarà necessario effettuare vendite di pezzi del patrimonio comunale, o di titoli, oppure applicare l'avanzo di amministrazione dello scorso anno. 

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