Spino

Forno crematorio a Spino: Noi per la famiglia è contraria

Il referente provinciale Marco Mantovani invita il Comune a ritirare la candidatura

Forno crematorio a Spino: Noi per la famiglia è contraria
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Prosegue il dibattito sull'ipotesi della costruzione del forno crematorio a Spino d'Adda. Marco Mantovani dell'associazione "Noi per la Famiglia" si dice contrario.

Il forno crematorio

"Sembra che il Comune di Spino d’Adda si sia candidato per ospitare un nuovo forno Crematorio o, comunque, che abbia accettato una proposta in tal senso; questo ancora non è chiaro a me come ad altri concittadini - scrive Mantovani - L’Amministrazione comunale, purtroppo, ha in parte nascosto la novità. Appresa la notizia, la prima domanda che mi sono posto è stata: A chi giova un forno crematorio a Spino D’Adda? Si sa, che questi argomenti sono divisivi e al tempo stesso trasversali, tanto chel’Amministrazione spinese sommersa dalle polemiche, pare abbia tentato di fare un passoin dietro, proponendo un referendum. Decisione assunta anche grazie alla determinataazione delle forze di opposizione. Tra l’altro, visto che le elezioni amministrative siavvicinano, si saranno resi conto dell’effetto boomerang che può scaturire da tale progetto".

Studi discordanti

"Una sola cosa è chiara: l’attuale Amministrazione lo vuole, altrimenti avrebbe detto no apriori e con ogni probabilità – se confermata – lo realizzerà. Nel frattempo nascerà sicuramente un “Comitato del NO al forno crematorio di Spinod’Adda”. Da quanto si è appreso sembra che il forno verrebbe fatto presso il Cimitero, quindi a 200metri dall’abitato, rispettando la normativa. Nonostante le “certezze” e le rassicurazioni degli esperti ci domandiamo cosa potrebbe accadere in giornate come quelle tipiche di questo periodo, caratterizzate da nebbia fitta, tipica della nostra zona. E’ lecito temere che gli inquinanti che escono dai fumi delle attività di cremazione, possano rimanere sull’abitato per ricadere. Non ho sentito parlare di una VIA (valutazione di impatto ambientale) preventiva. Doveroso fare una valutazione oggi e ripeterla dopo per verificare eventuali cambiamenti e poterne appurare i possibili nessi di causa ed effetto. I pareri sull’impatto ambientale dei forni di cremazione ad oggi sono discordanti. Vi sono studi a favore e studi contro. Bisogna valutare con la massima attenzione la tecnologia del forno , se si usano abbattitori dei fumi a secco o in umido (con conseguente gestione dei fanghi), nonché avere garanzie circa la possibilità di mantenere una accurata manutenzione".

140 Comuni da servire

Attenzione anche alla portata del progetto, che coinvolge un territorio molto vasto.

"Il Forno servirebbe 140 comuni - si conclude il comunicato - Un bel volume. Cremona è al collasso. La Lombardia è al collasso e chiede quindi di aprire 12 forni crematori che si aggiungerebbero ai 12 esistenti. Questo per rispondere all’emergenza COVID ma anche per il tendenziale aumento del ricorso a questa pratica di sepoltura che, molto più diffusa nel nord Europa, si sta diffondendo sempre più anche in Italia. Resta il fatto che possono esserci zone con caratteristiche ambientali molto più idonee rispetto a quelle caratterizzanti Spino d’Adda. All’Amministrazione, quindi, la richiesta di ritirare la candidatura. E’ ancora in tempo".

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