Finti ristoratori truffano azienda vinicola

Si sono presentati a nome di un noto locale di Romano e hanno acquistato centinaia di confezioni pagandole con un assegno scoperto

Finti ristoratori truffano azienda vinicola
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Finti ristoratori acquistano diverse centinaia di confezioni di vino e pagano con un assegno scoperto intestato a un cittadino marocchino irreperibile. La truffa è stata messa a segno a Lonato del Garda (Bs) da 4 persone, due delle quali residenti a Romano di Lombardia, città dove sostenevano di gestire un ristorante.

Finti ristoratori

A incastrarli il Commissariato di Polizia di Desenzano del Garda (Bs), che ha indagato in stato di libertà, per il reato di truffa ad aziende vitivinicole del Garda, 4 soggetti: un cittadino italiano di 48 anni  e una donna italiana entrambi residenti a Romano di Lombardia, una donna italiana di 37  anni residente a Monasterolo del Castello (Bg), e un cittadino albanese di 52 anni residente a Borgo San Giacomo (BS), tutti con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio.

La truffa

L’indagine è partita dalla denuncia presentata dal titolare di una nota azienda vitivinicola di Lonato del Garda che riferiva di aver subito una truffa a opera di alcuni individui sconosciuti (un uomo e due donne) che presentatisi in azienda acquistavano diverse centinaia di confezioni di vino per un valore di svariate migliaia di euro, pagandole con un assegno risultato successivamente sprovvisto di copertura e intestato a un cittadino marocchino irreperibile. Si erano finti proprietari di un noto ristorante di Romano e, presentando le credenziali e i riferimenti di quest’ultimo esercizio commerciale, inducevano in errore la vittima che consegnava l’ingente quantitativo di bottiglie accettando quale pagamento l'assegno per poi scoprire che era totalmente scoperto.

L'indagine

Dai primi accertamenti è emerso che il ristorante di Romano effettivamente esisteva ed era in attività, ma i gestori, estranei alla vicenda, ne disconoscevano l’acquisto. L’attività investigativa del commissariato di Desenzano, attraverso analisi del traffico telefonico, acquisizioni testimoniali e individuazioni fotografiche, permetteva di risalire agli autori della truffa. In particolare, venivano identificate le due donne e l’uomo che si erano presentati all’azienda di Lonato fingendosi ristoratori e il complice (il cittadino albanese) che aveva fornito l’assegno.

I precedenti

Si appurava inoltre che gli stessi si erano resi responsabili, utilizzando il medesimo modus operandi, di analoghe truffe ai danni di aziende vitivinicole ubicate nella zona del Garda che fruttavano loro svariate migliaia di euro in confezioni di vino di qualità rinomata, destinate poi a essere immesse nel mercato clandestino a prezzi inferiori rispetto a quelli di vendita. "Si raccomanda pertanto alle numerose aziende vitivinicole impegnate attualmente nella produzione della nuova annata di vino, una particolare attenzione nella vendita del loro prodotto a compratori sconosciuti, effettuando quindi tutte le verifiche necessarie", ha sottolineato il Commissariato in un comunicato.

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