Fermati a Pianengo, rientravano nel lodigiano con la cocaina da spacciare
La perquisizione ha permesso di recuperare due etti e mezzo di cocaina.
Rientravano nel lodigiano con la cocaina da spacciare, ma sono stati fermati di carabinieri a Pianengo.
Nonostante i divieti e la costante presenza dei Carabinieri sulle strade della provincia per far rispettare i divieti imposti dai Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri e lotta alla criminalità, tre cittadini di origine marocchina G.L di 35 anni, G.Y. di 24 residenti nel lodigiano e A.H. 25enne irregolare sul territorio nazionale, nella mattinata di ieri martedì 7, sono stati controllati in Pianengo dai militari della Stazione di Camisano.
Beccati con la droga
I carabinieri, hanno incrociato l’autovettura sulla quale i tre viaggiavano, presumibilmente provenienti dalla bergamasca, e attirati dalla presenza sul sedile
posteriore di A.H., noto ai militari perché già arrestato per reati inerenti lo spaccio di droga, hanno deciso di fermare l’auto condotta dalla donna G.L.. Sia la presenza di A.H. che il comportamento nervoso degli altri occupanti dell’autovettura, hanno quindi indotto i militari a effettuare una perquisizione personale trovandoli occultati nel vano porta oggetti e su G.Y. complessivamente ben 246 grammi di cocaina.
Arrestati, oggi la convalida
Le successive perquisizioni domiciliari a carico dei tre, hanno permesso inoltre di recuperare il bilancino di precisione utilizzato per la suddivisione in dosi della
cocaina. Al termine degli accertamenti per i tre è scattato l'arresto. La Procura della Repubblica di Cremona ha disposto per G.L. e G.Y. gli arresti
domiciliari e per A. H. la custodia in camera di sicurezza nella Stazione di Vailate in attesa dell’udienza di convalida che si è tenuta oggi in videoconferenza. Il giudice
del Tribunale di Cremona ha convalidato per tutti i soggetti l’arresto eseguito, ha disposto il rinvio del procedimento al 21 aprile e ha collocato, in attesa dello stesso, rispettivamente G.L. in libertà, G.Y agli arresti domiciliari e A.H. alla misura della custodia cautelare in carcere.