Estate di emergenze: dagli abbandoni agli animali selvatici in difficoltà
Il caso della piccola volpe salvata da un cittadino di Pumenengo tra Urago d’Oglio e Pontoglio accende i riflettori su un fenomeno in crescita: la sofferenza della fauna selvatica nei mesi estivi.

Il caso della piccola volpe salvata da un cittadino di Pumenengo tra Urago d’Oglio e Pontoglio accende i riflettori su un fenomeno in crescita: la sofferenza della fauna selvatica nei mesi estivi.
Non solo abbandoni: la fauna selvatica chiede aiuto
L’estate è tristemente nota per l’aumento degli abbandoni di animali domestici, un gesto crudele e ingiustificabile che ogni anno riempie rifugi e cliniche veterinarie. Ma accanto a questo fenomeno, sempre più spesso si segnalano situazioni di emergenza che riguardano anche la fauna selvatica. I mesi caldi, infatti, mettono a dura prova gli animali selvatici, spesso vittime di disidratazione, investimenti stradali, uso di pesticidi o semplicemente disorientati dalla progressiva riduzione degli habitat naturali. In molti casi è l’intervento di comuni cittadini a fare la differenza, salvando la vita a cuccioli in difficoltà o a esemplari feriti. Una realtà che chiama in causa la responsabilità collettiva verso il patrimonio naturale del nostro territorio.
Il salvataggio: una volpe tra i campi e un gesto di umanità
Tra le numerose segnalazioni arrivate nelle ultime settimane, ha fatto notizia quella di Piero, un cittadino di Pumenengo, che nei giorni scorsi si è reso protagonista di un gesto di grande sensibilità. Mentre percorreva in auto una strada di campagna tra Urago d’Oglio e Pontoglio, l’uomo ha notato un animale tra l’erba alta che si muoveva con evidente difficoltà.
"Stavo passando in quelle zone con la mia macchina, quando ad un tratto ho visto, tra l’erba di un campo, un animale che si trascinava a fatica – ha raccontato Piero – Appena mi è stato possibile, ho accostato l’auto sul ciglio della strada e mi sono avvicinato. Con mio stupore ho visto che si trattava di una piccola volpe, spaventata e in pessime condizioni, che non riusciva più a muovere la parte posteriore del corpo".
Senza esitare, Piero ha preso l’animale con delicatezza e l’ha sistemato nel baule della sua auto, dirigendosi verso la clinica veterinaria Bellometti di Pontoglio. Qui, il medico veterinario di turno ha immediatamente preso in carico l’animale, sistemandolo in un trasportino e attivando il protocollo previsto per i selvatici in difficoltà.
Dall’emergenza alla rinascita: l’accoglienza a Valpredina
La piccola volpe, una femmina di pochi mesi probabilmente colpita da un trauma alla colonna vertebrale, è stata presa in carico dalla Polizia Provinciale, allertata dallo stesso veterinario. Dopo una prima stabilizzazione, è stata trasferita all’Oasi WWF di Valpredina, nel comune bergamasco di Cenate Sopra, dove riceverà le cure necessarie. L’Oasi, da anni punto di riferimento per il recupero della fauna selvatica lombarda, ha accolto l’animale con l’obiettivo di valutarne le condizioni e, se possibile, riabilitarla per una futura reintroduzione in natura. Un destino ancora incerto, ma che lascia aperta la porta alla speranza, grazie al coraggio e all’umanità dimostrata da un cittadino qualunque. Il caso di Piero e della volpe salvata non è isolato, ma rappresenta un monito e un esempio. La tutela degli animali, domestici o selvatici che siano, passa anche dai piccoli gesti quotidiani, dalla capacità di osservare, fermarsi e agire. Perché ogni vita conta.