Ambiente

Emergenza siccità, l'ipotesi di laghetti artificiali lungo il corso dei fiumi

Il presidente del Parco del Serio: "Bisogna puntare maggiormente sullo sfruttamento della falda, evitando di rendere completamente asciutti fossi e rogge"

Emergenza siccità, l'ipotesi di laghetti artificiali lungo il corso dei fiumi
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Laghetti artificiali lungo il corso dei fiumi Serio e Brembo per combattere la siccità che sta mettendo in ginocchio le riserve di acqua del Nord Italia.

Emergenza siccità

La soluzione potrebbe arrivare dalla Penisola Iberica, dove da decenni Spagna e Portogallo aggirano l’emergenza creando bacini per la raccolta delle acque piovane. Basti pensare che, secondo gli esperti, in quei paese viene trattenuto circa il 34-37% delle piogge, contro il solo 11% in Italia. Una strada che, vista la situazione degli ultimi anni, andrà percorsa con urgenza per evitare che il Po resti a secco anche nelle stagioni autunnali e invernali. Una situazione che sino a poco tempo fa sarebbe stata inimmaginabile e che fa capire come i cambiamenti climatici in atto stiano mettendo a rischio il pianeta.

L'allarme per il bacino del Serio

Lo stesso Franco Gatti, presidente del Consorzio di Bonifica della Media Pianura Bergamasca, non più tardi di qualche settimana fa aveva lanciato l’allarme soprattutto per quanto riguarda il bacino del Serio.

"In questo territorio la falda è profonda e le cave sono senz’acqua – aveva sottolineato – Per di più non potremo contare neppure sul lago Barbellino, importante riserva idrica, che da maggio andrà in manutenzione per tutta l’estate per il rifacimento del manto interno della diga, intervento che può essere effettuato soltanto d’estate, vista l’altitudine che rende impossibile la manutenzione in altre stagioni".

Le zone più a rischio sono i bacini delle rogge Morlana, Bordogna e Serio, tutte derivate appunto dal fiume che nasce in ValSeriana e che taglia la pianura bergamasca da nord a sud. Il Serio, infatti, così come anche il Brembo, non hanno a monte dei laghi in grado di alimentarli.

"Siamo preoccupatissimi di questa situazione - ha commentato il presidente del Parco del Serio, Basilio Monaci - e confidiamo nelle piogge che fino ad ora non ci sono state, anche perché tra poco inizia la stagione della semina del mais e l’acqua serve anche per i prati stabili".

I numeri sono spaventosi: nel territorio si è passati dai 1370 millimetri di pioggia del 2020, ai mille del 2021, sino ai 760 dello scorso anno. Per quanto riguarda la portata del fiume Serio, nei primi due mesi del 2020 a Seriate erano passati 64 milioni di metri cubi d’acqua. Nello stesso periodo del 2021 erano saliti a 110 milioni per poi crollare a 41 milioni nel 2022. E nel 2023 è andata addirittura peggio, con soli 20 milioni di metri cubi.

I laghi di accumulo

Il presidente del Parco del Serio Basilio Monaci

Anche per il presidente Monaci, quindi, qualora la situazione legata alla siccità di questi ultimi anni dovesse consolidarsi, si renderà necessario intervenire con investimenti cospicui, affinché si possano creare dei laghi di accumulo.

"Ma questo non si può fare nell’immediato, va programmato nel tempo - ha chiarito - In questo territorio, la siccità di questi anni ha raddoppiato il dislivello negativo della falda, di circa due metri, in altri territori lombardi, anche peggio. Quindi pur con la poca acqua che c’è dobbiamo cercare di alimentare le falde".

Per Basilio Monaci, quindi, l’ipotesi di realizzare laghetti artificiali sarebbe poco percorribile per via delle tempistiche troppo lunghe.

"Servirebbero anni e il problema va risolto nell’immediato - ha proseguito - Bisognerebbe, tramite apposita normativa, sfruttare le cave già esistenti, affidandole in gestione ai ai Consorzi di bonifica. A mio parere, però, bisogna puntare maggiormente sullo sfruttamento della falda, evitando di rendere completamente asciutti fossi e rogge".

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