Il bivacco, le bici, la droga: ecco il luogo del duplice omicidio a Bariano FOTO-VIDEO
Lattine per scaldare la droga e biscotti. Oggi i carabinieri hanno concluso i rilievi sul luogo del delitto, ecco cos'è rimasto
Sono due marocchini di 25 e 22 anni, E.N ed E.A, le due vittime del duplice omicidio di ieri sera, giovedì. Oggi i carabinieri hanno concluso i rilievi sul luogo del delitto: un piccolo spiazzo su una balconata naturale della riva destra del Serio, a un centinaio di metri dall'ex ristorante Tanganika. A ucciderli, alcuni colpi di pistola di calibro 9. I carabinieri hanno scandagliato l'area tutta la notte e per parte della mattina, anche con un elicottero arrivando a nord fino alla Muratella di Cologno.
La scena dell'omicidio
I due sono stati trovati sulla riva, in quel tratto molto scavata dalle rare piene. La pista ciclabile è poco distante, forse un centinaio di metri di un piccolo sentiero che attraversa un bosco pieno zeppo di rifiuti. Due biciclette, forse delle due vittime, sono abbandonate in mezzo agli alberi a una ventina di metri l'una dall'altra. Bici da donna, entrambe, che i carabinieri hanno isolato con il nastro.
A trovare i cadaveri, in serata, prima delle 21, è stato un tossicodipendente che li aveva contattati per comprare della droga. Eroina, forse. Come quella che probabilmente è stata scaldata nei fondini di lattine che si trovano un po' ovunque nel boschetto. Ce n'è una anche accanto al largo cartone sul quale i due probabilmente stavano bivaccando quando sono stati uccisi. E' uno scatolone, l'imballo di un televisore LG. Alcuni frammenti della scatola si ritrovano anche accanto alla seconda bicicletta. Ci sono macchie di sangue sul cartone, oltre a quello che sembra un biscotto smangiucchiato, e poco distante l'incarto della confezione. Un'altra macchia di sangue, più grande, è invece sul terreno.
Strano luogo per un'esecuzione diurna: si trova in un spiazzo poco rialzato ma aperto sul fiume, piuttosto visibile a chi passeggiasse lungo il Serio in secca, anche dalla sponda di Fara Olivana. A poca distanza, un tavolo da picnic distrutto a ridosso della pista ciclabile, che ormai è a ridosso della riva mangiata anno dopo anno dal fiume.
I curiosi
Già ieri sera, quando la notizia del duplice omicidio è rimbalzata sui social network, sono arrivati alcuni curiosi. "Abbiamo letto su Facebook cosa è successo, volevamo dare un'occhiata" spiegano due ragazzi verso mezzanotte e mezza, ai carabinieri che tengono giornalisti e curiosi a circa un centinaio di metri dal Tanganika, sulla strada sterrata che si collega a via Marconi. "Tornate a casa, questo non è un telefilm" la risposta.
Anche oggi è stato un via vai: parecchi i ciclisti arrivati a curiosare nei pressi dei nastri bianchi e rossi lasciati dai carabinieri. Ognuno con la propria tesi sulla dinamica. Nessuno però stupito del fatto che in riva al Serio si spacciasse droga e che quel boschetto fosse frequentato da spacciatori. La campagna profonda, teatro ieri sera del terzo omicidio in due anni e pochi mesi.
Vittime note nel mondo della criminalità
Pusher come probabilmente erano i due marocchini, a quanto pare già noti nell'ambiente della criminalità locale. Chi li abbia uccisi e perché, invece, è ancora da chiarire. Anche sull'ora della morte darà forse qualche risposta l'autopsia, disposta per i prossimi giorni.
I carabinieri sul luogo del ritrovamento dei cadaveri
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I militari davanti alla stazione dei carabinieri di Romano
La seconda bicicletta abbandonata nel bosco
La radura lungo la ciclabile da dove parte il piccolo sentiero
Una delle due biciclette abbandonate nel bosco
Il piccolo sentiero che conduce al luogo del delitto
Il cartone su cui i due stavano bivaccando
La balconata naturale sul Serio, creata dalle piene
Il cartone su cui i due stavano bivaccando
Il cartone su cui i due stavano bivaccando
Altro sangue sul terreno
Tracce di sangue sul cartone
Un fondo di lattina utilizzato forse per scaldare droga
La Locale questa mattina lungo l'ultimo tratto di via Marconi