Zingonia

Dopo il prelievo "da incubo" il San Marco replica: "Avviate verifiche interne"

L'ospedale ha risposto alle rimostranze della 53enne che lo scorso aprile si era presentata al punto prelievi ed era tornata a casa con un braccio livido e un’esperienza da dimenticare

Dopo il prelievo "da incubo" il San Marco replica: "Avviate verifiche interne"
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Prelievo "da incubo" al Policlinico San Marco di Zingonia, dopo l’esposto presentato di Enrica Marchetti arriva la risposta dell’ospedale.

San Marco: "Dispiaciuti, verifiche avviate"

"Siamo dispiaciuti per quanto accaduto e abbiamo immediatamente attivato la nostra procedura interna per le opportune verifiche", rassicura l’ospedale replicando punto per punto alle rimostranze della 53enne che lo scorso aprile si era presentata al punto prelievi ed era tornata a casa con un braccio livido e un’esperienza da dimenticare. Colpa, a suo dire, della mancanza di professionalità dell’infermiera che l’aveva presa in carico.

Ha pagato solo gli esami richiesti

"Per quanto riguarda le ecchimosi, può capitare che alcuni prelievi risultino più difficoltosi di altri per patrimonio venoso insufficiente e quindi indipendentemente dall'operatore - ha precisato l’ospedale - Quanto al pagamento, l'importo pagato in sede di accettazione era relativo alle indagini richieste nelle impegnative del medico prescrittore, mentre la parte che ha dovuto pagare al ritiro è relativa all'integrazione per approfondimenti diagnostici effettuati in seguito alla positività di alcuni test, evenienza peraltro riportata nel foglio di ritiro consegnato al momento dell'accettazione".

L’ufficio relazioni con il pubblico ha fornito alla 53enne anche alcune delucidazioni sulle procedure. Secondo una norma regionale in vigore dal 2000, infatti, nel caso di positività di alcuni esami, il laboratorio può proseguire in autonomia negli approfondimenti diagnostici necessari.

Nessun addebito per il secondo prelievo

"Queste indicazioni regionali sono state pensate per evitare che il paziente debba recarsi nuovamente dal medico e ripetere un prelievo, quando il campione di sangue è già disponibile presso il laboratorio esecutore - hanno chiarito - In questo caso il secondo prelievo si è reso necessario per un problema di coagulazione su uno dei campioni (fenomeno pre-analitico possibile ma non prevedibile), ma ci teniamo a sottolineare che per questo non le è stato addebitato nulla: quanto ha pagato si riferisce solo agli ulteriori approfondimenti che sono stati effettuati".

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