Dalle valli orobiche i terreni per costruire il Data Center ad Arcene
Alla Provincia spetterà l’ultima parola dopo le opportune valutazioni sull’effettiva efficienza dell’accordo in termini di limitazione di consumo di suolo

I Comuni di Gandellino e Berbenno cedono 50mila metri quadrati di terreno edificabile all’Amministrazione Ravanelli per il progetto del data center ad Arcene.
L'accordo con i Comuni montani
L’accordo con i due Municipi situati rispettivamente in Val Seriana e in Valle Imagna, sulle Prealpi Orobiche, è stato raggiunto nei giorni scorsi sulla base del "principio di solidarietà e della perequazione di aree edificabili", che è stato introdotto nel 2020 con il nuovo Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP, ndr) al fine di mantenere un bilancio ambientale positivo in tutta la provincia bergamasca, incentivando al contempo lo sviluppo di tutte quelle aree maggiormente allettanti per gli investitori.
In sostanza, questo principio garantisce a un Comune la possibilità di cedere a un altro Comune una quota di consumo di suolo che non prevede di utilizzare in futuro per lo sviluppo del proprio territorio, e in cambio riceve un corrispettivo in denaro ricavato, a sua volta, dagli oneri del progetto che sarà realizzato anche grazie ai metri quadrati di terreno ceduti.
Lo scambio per il Data Center
Nel caso specifico di Arcene, in cambio dei 50mila metri quadrati impegnati per il data center che sorgerà nel Plis della Gera d’Adda, nell’area a ovest della stazione ferroviaria, con una superficie totale di circa 100mila metri quadrati, Gandellino e Berbenno riceveranno una compensazione economica di circa 500mila euro.
Tale somma sarà messa a carico del "Gruppo Vitali", l’operatore privato che si occuperà della costruzione del data center attraverso le aziende "Roncello Capital srl" ed "Expand srl".
Manca solo l'ok della Provincia
La stessa "Vitali" inoltre, nell’accordo preliminare del 2023, aveva già riconosciuto al sindaco Roberto Ravanelli la realizzazione sul territorio arcenese di opere pubbliche del valore di 4 milioni di euro, che però dovranno trovare conferma nel protocollo d’intesa che verrà redatto prossimamente dall’avvocato Andrea Di Lascio e dall’ingegnere Marcello Fiorina.
"La perequazione fra Comuni è consentita dalla legge – ha precisato il primo cittadino – Un Comune che ha aree edificabili che però non decollano può cederle dietro compenso ad un altro Comune, che ne ha bisogno per sviluppare iniziative sul proprio territorio. In questo modo, si ovvia a quello che viene definito consumo di suolo, perché si tratta di aree già edificabili, anche se ancora verdi. È tipico lo scambio tra Comuni collinari e Comuni montani che hanno nel proprio Pgt terreni già censiti come edificabili, ma che di fatto non si sviluppano in quanto gli operatori scelgono Comuni della pianura più idonei, sia per orografia del terreno che per vicinanza a raccordi ferroviari o autostradali. Nessuno pensa di realizzare una logistica lontano da queste infrastrutture. È questo che è alla base della perequazione".
Ad ogni modo, l’accordo trovato con Gandellino e Berbenno non è ancora definitivo. Arcene infatti, è in attesa dell’ok della Provincia, a cui spetterà l’ultima parola dopo le opportune valutazioni sull’effettiva efficienza dell’accordo in termini di limitazione di consumo di suolo.