Cuore con le Ali yoga arte e musica per i bimbi in ospedale

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Cuore con le Ali yoga arte e musica per i bimbi in ospedale
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L'associazione verdellese Cuore con le Ali porta laboratori di yoga, arte e musica ai piccoli pazienti della pediatria di Bergamo.

Dopo 6 anni l'inizio di un viaggio

L'associazione Cuore con le Ali è stata fondata 6 anni fa a Verdello. L'obiettivo, da sempre, è stato quello di sostenere i piccoli ricoverati e le loro famiglie. In ospedale però i volontari verdellesi non erano mai riusciti ad entrare. Il lavoro dell'associazione in questi anni è stato quello di sostenere in tutti i modi le famiglie dei bambini ospedalizzati. Ora però i volontari potranno iniziare a fare quello per cui l'associazione è nata: il volontariato in ospedale. Soddisfatta e commossa la presidente dell'associazione Stefania Amadei: "E' l'inizio di un lungo viaggio. Dopo sei anni abbiamo presentato un progetto che è stato approvato e verrà realizzato in collaborazione con la scuola della pediatria".

Yoga, arte e musica

Il progetto prevede dei laboratori costruiti ad hoc sulle esigenze di ogni singolo bambino. Ai piccoli degenti verranno proposte, in collaborazione con la "Scuola in pigiama" dell'ospedale, attività diverse sulla base delle loro necessità. Si va dallo yoga alla musica passando per l'arte e per laboratori tattili e sensoriali. "All'inizio qualche bambino ci ha guardato con un po' di timore - racconta Amadei - ma quando usciamo dalla stanza ci salutano sempre con grandi sorrisi. E' questa la soddisfazine più bella e più grande per tutti noi volontari".

Cuore con le ali: la storia della farfalla

Ma come far superare ai bambini il trauma e la preoccupazione di una lunga degenza in ospedale? I volontari si sono inventati una vera e propria storia a puntate da proporre ai piccoli pazienti del Papa Giovanni. "E' la storia di una farfalla.   - spiega Amadei  - All'inizio la farfalla è in bianco e nero, un po' triste e non riesce a volare. Poi, con il passare del tempo, si tinge di tutti i colori dell'arcobaleno e alla fine, forte e felice, prende il volo". Un modo creativo e intelligente di spiegare ai bambini il proprio percorso di guarigione, ovviamente a lieto fine.

 

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