La storia

Cremona, bimbo ingoia una moneta da 20 cent: salvo grazie ai medici FOTO

Il papà: "Ho imparato che il livello di attenzione deve sempre essere al massimo, non si è mai attenti a sufficienza"

Cremona, bimbo ingoia una moneta da 20 cent: salvo grazie ai medici FOTO
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Bimbo di tre anni ingerisce accidentalmente una moneta, i sanitari intervengono con rapidità evitando il peggio. E' successo a Cremona, e ora il piccolo - che sta bene - è già tornato a casa.

La radiografia con la moneta
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La radiografia con la moneta

L'esofago con la moneta
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L'esofago con la moneta

L'esofago libero
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L'esofago libero

Il Dr. Enrico Rizzi (anestesista) e Dr.Roberto Grassia (Endoscopista)
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Il Dr. Enrico Rizzi (anestesista) e Dr.Roberto Grassia (Endoscopista)

Ingoia una moneta da venti centesimi

Stava giocando sotto l'occhio attento dei genitori, sul seggiolone, fingendo che un paio di monete fossero delle piccole macchinine. Ed è bastato un secondo di distrazione: ha inghiottito una moneta da venti centesimi, che gli si è conficcata proprio nell'esofago, tra le tonsille e la laringe. E' un piccolo di tre anni, il protagonista di una vicenda probabilmente molto più comune di quanto si possa immaginare, ma che rende bene l'idea di quanto delicato sia il lavoro quotidiano dei Pronto soccorso pediatrici, alle prese ogni giorno con situazioni che se per un adulto possono essere "di routine", come una gastroscopia, per i bambini possono rivelarsi complicate e pericolose.

L'arrivo in Pronto soccorso

Ad accogliere la famiglia, che aveva immediatamente sospettato che la moneta sparita fosse finita in bocca al bimbo, c'erano la dottoressa Elena Carboni e le infermiere Maria Cassarà, Marilena Romeo, Elisa Sambito, Eleonora Conti.

Durante la visita non è emerso niente di particolarmente preoccupante: non vi erano segni di difficoltà respiratoria. Quel sospetto, però, andava assolutamente fugato. Per questo si è proceduto subito con l’effettuazione di una lastra. Ed ecco che la moneta è apparsa, nitida, proprio lì in gola.

“Fra le tonsille e la laringe (uno spazio delicato di circa tre centimetri) – spiega Claudio Cavalli (Direttore della Pediatria dell'Asst di Cremona)- Era inserita a modi salvadanaio, dritta dritta, come si vede dall’immagine radiologica. Bisogna agire in fretta, abbiamo pensato, perché se si mette di traverso, possono insorgere complicanze, anche serie”.

“Mantenere un corpo estraneo dove passa saliva, aria e i muscoli della deglutizione sono continuamente attivi è rischioso. In questo caso il timore fondato era che la moneta si spostasse e in qualche modo potesse lesionare l’esofago o causare il soffocamento – aggiunge Cavalli. Da questo rischio è scaturita l’urgenza. Nei bambini, infatti, il fattore tempo è ancora più determinante rispetto agli adulti perché sono dinamici per definizione e i cambiamenti possono essere imprevedibili”.

L’intervento entro 20 minuti

“Osservata la lastra e valutate le condizioni generali del bambino – che in quel momento era sofferente, piangeva, aveva scialorrea – abbiamo deciso di intervenire. La gastroenterologia di Cremona è dotata di tutte le strumentazioni pediatriche e delle competenze per agire anche sui bimbi molto piccoli – spiega Roberto Grassia (Responsabile del Servizio di Gastroendoscopia digestiva diretto da Federico Buffoli).
“Nel giro di quindici, venti minuti, abbiamo deciso di intervenire – precisa Grassia. Il rischio era che la moneta si spostasse provocando lesioni all’esofago. Abbiamo spiegato ai famigliari la procedura nei dettagli e ottenuto il consenso. Una volta che il bimbo è stato addormentato e intubato, è stato utilizzato un gastroscopio pediatrico dal diametro di sei millimetri (meno di una cannuccia). Poi attraverso l’impiego di pinze pediatriche molto piccole ho afferrato la moneta bloccata nell’esofago del bambino. Mi sentivo tranquillo grazie al lavoro degli anestesisti che hanno mantenuto la respirazione del paziente controllata”.

Un problema diffuso

Dopo l’intervento il bimbo è stato in osservazione per trentasei ore in pediatria. Non essendo state notate complicazioni di alcun tipo, è stato quindi mandato a casa.

“Abbiamo deciso di raccontare questa storia – continua Cavalli – perché l’ingestione di oggetti estranei è un problema diffuso fra i più piccoli. I bambini possono inghiottire oggetti sino a due centimetri di diametro che scivolano nelle alte vie respiratorie. Bisogna fare molta attenzione, ad esempio alle pile che una volta ingerite, a contatto con i succhi gastrici, liberano sostanze altamente velenose. A tale proposito, è bene mantenere sempre le pile allocate nei giocattoli, negli appositi spazi con chiusura a vite, a prova di bambino. Massima allerta anche per gli oggetti a punta o dai margini taglienti, se passano oltre lo stomaco arrivano all’intestino che ha pareti molto sottili (come un foglio di carta) e quindi ad alto rischio di perforazione".

Il papà: "Non pensavo potesse succedere"

“Oggi il bambino è casa e sta bene. Ho avuto paura, certo. Non pensavo potesse succedere una cosa così. Ho imparato che il livello di attenzione deve sempre essere al massimo, non si è mai attenti a sufficienza; basta un secondo e accade qualcosa di assolutamente imprevedibile. Ringrazio tutti i medici e gli infermieri che hanno agito subito, hanno saputo infonderci sicurezza”.

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