Cremasco

Crema in lutto, addio al 26enne Marcello Torresani, era malato da tempo

Si era distinto nel panorama politico locale per il suo impegno candidandosi per la lista civica "Crema al C’entro" a sostegno del sindaco Fabio Bergamaschi

Crema in lutto, addio al 26enne Marcello Torresani, era malato da tempo
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La città di Crema è avvolta dal dolore per la prematura scomparsa di Marcello Torresani, giovane cremasco deceduto a soli 26 anni dopo una coraggiosa battaglia contro una malattia incurabile che lo ha colpito implacabilmente e che non gli ha lasciato scampo. Oltre alla mamma Roberta e al papà Ivan, lascia anche cinque fratelli e sorelle.

Amava la sua città

Come riporta Prima Cremona, nel 2018 aveva frequentato la facoltà di lettere all'Università di Bergamo e nel 2022 che aveva deciso di dedicarsi anima e corpo alla sua amata città di Crema. Si era, infatti, distinto nel panorama politico locale per il suo impegno candidandosi per la lista civica "Crema al C’entro" al fianco dell'attuale assessore al Welfare Anastasie Musumary e di altri esponenti del centrosinistra a sostegno del sindaco Fabio Bergamaschi.

"Non ho avuto l'opportunità di conoscerti meglio, ma ti vedevo deciso a dare il tuo contributo per migliorare la tua città - scrive Musumary su Facebook - Sei volato in cielo troppo giovane e troppo presto. Porgo alla famiglia le mie più sincere condoglianze in questo momento di lutto e di dolore".

Sui social sono moltissimi i messaggi di tristezza per questa tragica morte e di affetto nei confronti del ragazzo. Anche il Sindaco Fabio Bergamaschi ha espresso il suo profondo cordoglio per la perdita di Marcello sottolineando il suo contributo significativo alla vita politica e sociale della città.

L'ultimo saluto

L'ultimo saluto a Marcello - appassionato di palestra e tatuaggi - si è tenuto sabato nella chiesa di San Giacomo alla presenza di moltissime persone. Per omaggiare la sua memoria la famiglia ha chiesto di non portare fiori ma donazioni per sostenere i progetti della comunità Papa Giovanni XXIII e dell'unità pastorale di San Giacomo e San Bartolomeo a cui il 26enne era profondamente legato.

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