Corso di arabo finisce in un'interpellanza
La minoranza "Nuova Fornovo" torna sull'argomento per chiedere agli assessori interessati il perché di un corso gestito in modo "opaco".

Il corso di arabo per italiani e italiano per arabi non piace alla minoranza Nuova Fornovo che, dopo le polemiche in Consiglio, ha presentato un'interpellanza
Interpellanza sul corso di arabo
La minoranza in Consiglio a Fornovo chiede ai due assessori interessati, Sabina Danesi (Servizi alla persona) e Serena Signorelli (Cultura) chiarimenti sul corso che è stato finanziato con risorse del Comune. In particolare i consiglieri di Nuova Fornovo chiedono: come mai sia stata accontentata un'associazione esterna a Fornovo per il corso; perché il corso non è stato pubblicizzato e promosso anche per i cittadini di Fornovo e, infine, se da parte dell'Amministrazione sono stati verificati i contenuti del corso e il modus operandi degli insegnanti.
Un corso "discriminatorio"
Il corso di italiano per arabi è, secondo Nuova Fornovo, "discriminatorio verso le altre etnie presenti su territorio". La minoranza, poi, tocca il tema dei fondi utilizzati. "Si sono utilizzate risorse dei cittadini per accogliere, con rapidità straordinaria, e in modo estremamente opaco - scrivono i consiglieri nell'interpellanza - le richieste di un'associazione non appartenente al nostro Comune. In tutti i comuni limitrofi e non il corso di italiano per stranieri è stato interamente finanziato con le risorse del fondo di integrazione europea".
Polemiche in aula
Il corso di arabo aveva già scaldato la precedente seduta di Consiglio comunale con le opposizioni unite che si erano schierate contro l'iniziativa presa dalla Amministrazione Piana. Il tema del corso era emerso durante il dibattito sul bilancio di previsione, ma ora con l'interpellanza presentata da Nuova Fornovo promette di scatenare nuove polemiche in Aula.