Convegno anti abortista a Treviglio, scatta la protesta: "Giù le mani dalla 194"

L'evento del Cif e del Movimento per la vita contestato da Unione donne italiane e Casa delle donne.

Convegno anti abortista a Treviglio, scatta la protesta: "Giù le mani dalla 194"
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Un convegno anti abortista  in occasione dei quarant'anni della legge 194 ha dato vita a una manifestazione spontanea di donne, oggi pomeriggio, venerdì, a Treviglio.

Si riapre dibattito sull'aborto, 40 anni dopo

"I figli sono il dono più grande". Questo il titolo del convegno sui 40 anni della legge che ha riconosciuto in Italia il diritto all'interruzione volontaria di gravidanza, organizzato oggi nell'auditorium della Bcc di Treviglio, dal Centro italiano femminile e dal Movimento per la vita, con il patrocinio (contestato) del Comune. Relatori, Paolo Picco, presidente di Federvita Lombardia, la rete dei Centri di aiuto alla vita lombardi,  e il ginecologo dell'ospedale Macedonio Melloni di Milano Andrea Natale. A moderare, il direttore del Popolo cattolico Amanzio Possenti. Presente anche l'assessore alla Cultura Giuseppe Pezzoni.

Da sinistra: Possenti, Natale e Picco

Gli effetti della 194? "Abbiamo perso  milioni di italiani"

Di fronte a un pubblico composto da circa trenta  persone, i relatori hanno parlato a lungo delle presunte conseguenze demografiche della legalizzazione dell'aborto, avvenuta quarant'anni fa a seguito del referendum (i dati mostrano peraltro un calo costante del numero di aborti nel corso degli anni). "Dal 1978 al 2016 non sono nati 5,85 milioni di italiani" ha detto Picco. "Persone che oggi potrebbero a loro volta avere figli e riempire le scuole, invece abbiamo per la prima volta un numero di under30 inferiore a quello degli over60, in Italia". Ha poi parlato dell'attività dei Centri di aiuto alla vita, strutture nate per aiutare le donne che si avvicinano all'ipotesi di praticare l'interruzione volontaria di gravidanza, cercando con loro soluzioni alternative e fornendo assistenza.

"Aborto d'urgenza? Come contestare una multa per eccesso di velocità"

Natale si è invece concentrato su gli aspetti medici della contraccezione d'emergenza, mostrando, ad esempio, che dalla trasformazione della pillola "del giorno dopo" in farmaco da banco, acquistabile da tutti i maggiorenni in farmacia, non si sia registrato un conseguente sensibile calo delle interruzioni di gravidanza, mentre si è verificata un'impennata delle vendite del farmaco.  "Si dice che spirale e pillola  non abbiano effetti abortivi, ma producono in effetti dei micro-aborti, in alcuni casi" ha continuato. Quanto all'interruzione d'urgenza (un'opzione prevista al comma 5 della legge, che velocizza i tempi per l'interruzione) il medico ha spiegato che spesso viene utilizzata per permettere aborti a ridosso del termine consentito, 90 giorni. "Assurdo, come prendere una multa per eccesso di velocità e protestare  dicendo: 'Beh, avevo fretta...' ".

Il pubblico del convegno "1978-2018 Quarant'anni di legge 194 - I figli sono il dono più grande"

La protesta delle donne

Fuori, fin dall'inizio del convegno si è creato un presidio spontaneo composto da una trentina di manifestanti, soprattutto donne (nella foto in alto). "Quando abbiamo visto alcuni volantini sull'evento abbiamo deciso di organizzare un momento di reazione pacifica e di organizzare, in futuro, un evento sullo stesso argomento ma che sia veramente informativo" spiegano due delle organizzatrici, Matilde Tura e Ingrid Alloni. Tra le partecipanti anche alcune attiviste di Casa delle donne e dell'Unione delle donne italiane. "Oggi si svolge un convegno che non è un contraddittorio, ma un evento in cui tutti i relatori sono antiabortisti" scrivono in un comunicato. "Il tutto con il patrocinio del Comune... Il fatto che la legge 194 garantista la tutela sociale della maternità, e il diritto all'interruzione volontaria di gravidanza sottolinea l'assurdità della scelta del Comune di dare il suo sostegno politico a un'iniziativa di questo genere".

Una nuova associazione

I manifestanti hanno esposto uno striscione: "Solo i figli nati da donne libere sono liberi". Tra gli obiettivi delle partecipanti, anche quello di costituirsi in futuro come associazione "per organizzare momenti di riflessione e informazione, e per parlare di sessualità consapevole", magari proprio partendo "da un evento con lo stesso titolo, sui 40 anni della legge 194".

L'obiezione in Italia e a Treviglio

"In Italia i ginecologi obiettori sono in media il 70 percento, in alcune regioni si arriva anche al 90" continuano.  "A Treviglio sono obiettori il 67 percento dei ginecologi e il 52 percento degli anestesisti. E secondo le stime Istat, tra il 2014 e il 2016 si  sono effettuati tra i 10mila e i 13mila aborti clandestini in Italia. E' garantito il diritto all'obiezione, ma alle donne dev'essere garantita la libertà i scegliere della propria maternità. Giù le mani dalla 194". A vigilare sulla manifestazione, che si è conclusa senza incidenti, c'erano alcuni agenti della Polizia di Stato.

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