Rivolta

Comitato No forno crematorio pronto a lanciare una petizione

Ieri, giovedì 20 gennaio, si sono tenuti tre incontri on line con i cittadini, dove sono emersi tutti i dubbi.

Comitato No forno crematorio pronto a lanciare una petizione
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Il comitato No forno crematorio pronto a lanciare la petizione per impedire la realizzazione dell'opera. Giovedì 20 gennaio, si sono tenuti tre incontri on line con i cittadini, dove sono emersi i dubbi e preoccupazioni.

Comitato No forno crematorio

Sarà costituito ufficialmente in questi giorni, ma è già attivo. Ieri nelle videoconferenze organizzate per comprendere meglio le conseguenze di un tempio crematorio in paese, ha lanciato alcune proposte per sensibilizzare la cittadinanza sul tema. Innazitutto passaparola,  presenza sui social network e volantinaggio per informare, quindi il coinvolgimento di realtà del territorio come la sezione locale della Lega italiana per la lotta ai tumori (Lilt) e una raccolta firme per far sentire la voce di chi non condivide la proposta. L'idea è di seguire l'esempio dei comitati nati a Spino e a San Salvo, in Abruzzo, che sono riusciti a far revocare la disponibilità concessa dalle rispettive Amministrazioni comunali alla manifestazione di interesse della Regione.

I dubbi e le ragioni del no

Durante gli incontri le domande e i dubbi emersi hanno riguardato gli ambiti della salute e dell'impatto ambientale. In primis è stato rimarcato come le emissioni inquinanti andrebbero a peggiorare ulteriormente la qualità dell'aria, già sufficientemente compromessa. Altra preoccupazione riguarda la distanza dell'impianto dalle abitazioni, visto che il cimitero si trova a ridosso del centro abitato. E' emerso poi il tema del trasporto delle salme: l'aumento del traffico e il percorso che seguirebbero. C'è anche chi ha fatto notare che la presenza di un forno inciderebbe negativamente sul valore delle abitazioni nei paraggi.  Si è quindi aperto il capitolo manutenzioni e controlli: chi vigilerà sulla manutenzione e la sostituzione dei filtri?.

Si attende la risposta della Regione

In ogni caso per ora non c'è nulla di definitivo: la cordata di imprenditori con base a Caravaggio ha fatto la sua proposta e il sindaco Giovanni Sgroi ha fatto sapere che "la società si è mossa in base alla disponibilità concessa nel 2017 e nel 2019 dall'Amministrazione precedente alla manifestazione di interesse presentata dalla Regione, poi non accolta". Ha chiarito però che tale proposta "può interessare" e per questo ha indirizzato alla Regione una specifica richiesta per capire se a sua volta è ancora interessata.

 

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