Chiuso ristorante siciliano in piazza Affari: condizioni igieniche precarie FOTO
In cucina ritrovata persino una tartaruga. Nella stessa piazza sanzionati anche due kebabbari.
Nuovo blitz dei carabinieri della Compagnia di Treviglio e del gruppo interforze a Zingonia. Nel mirino dei militari, questa volta, i locali in Piazza Affari, a Verdellino. Chiuso ristorante siciliano e sanzionati due kebabbari
Chiuso ristorante siciliano in piazza Affari
Un bar ristorante gestito da un siciliano in piazza Affari si è visto sospendere l'attività per gravi carenze igienico sanitarie. Nel locale i carabinieri e il Nas hanno trovato sporcizia diffusa e alimenti non tracciati, tra cui anche del pesce. In cucina i carabinieri hanno anche trovato una tartaruga, tenuta in precarie condizioni igieniche. E’ stata anche contestata la presenza di lavoratori in nero. Si tratta di uno straniero regolare in Italia ma senza alcun contratto di lavoro, che svolgeva comunque di fatto la funzione di cuoco ed un familiare del titolare che operava come “coadiuvante” senza alcun titolo formale tra l’altro già dipendente di un’altra azienda. Sono state contestate sanzioni amministrative per diverse migliaia di euro. Al locale sono stati apposti i sigilli in attesa del ripristino delle condizioni igieniche da parte del proprietario.
Lavoratori in nero e telecamere non autorizzate, sanzionati due kebab
L'attività di un kebab è stata sanzionata amministrativamente per alcune migliaia di euro per l’assenza del piano di autocontrollo sanitario ed anche per la mancanza di formazione ai due dipendenti individuati da Carabinieri ed Ispettori del Lavoro e Inps impegnati nel controllo giuslavoristico. Al titolare sono state quindi imposte diverse prescrizioni da sanare quanto prima. Inoltre, i due lavoratori rintracciati dai militari erano assunti con contratto part-time, ma di fatto erano impiegati full-time. Ispettorato del Lavoro e Inps stanno quindi procedendo alle verifiche e ai riscontri di propria competenza. Un altro kebab è stato invece sanzionato per la presenza di telecamere non autorizzate dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro do Bergamo e quindi collocate in violazione dello Statuto dei Lavoratori. Al titolare è stata conseguentemente contestata la relativa normativa penale.