Chernobyl, 31 anni dopo. Il disastro, i bambini e l'accoglienza - TreviglioTV

Chernobyl, 31 anni dopo. Il disastro, i bambini e l'accoglienza - TreviglioTV
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Sono passati quasi trentuno anni da quel 26 aprile 1986, ma il nome di Chernobyl fa ancora tremare le gambe a chi c'era. E soprattutto, il peggior disastro nucleare del Novecento fa ancora sentire le sue conseguenze sulla popolazione di quei territori.

Se n'è parlato venerdì, all'auditorium Merisio di Caravaggio dove l'associazione Aiutiamoli a vivere ha organizzato una serata informativa sul tema dell'accoglienza dei bambini che ogni anno vengono (anche) in Italia, grazie ad associazioni dedicate, per vacanze terapeutiche lontane dalle radiazioni.

Durante la serata è stato proiettato il lungometraggio “Nascono i fiori” del regista Mauro Bartoli prodotto da Lab Film nel 2016.Un breve racconto sullo straordinario rapporto di collaborazione che si è instaurato tra Italia e Bielorussia, testimoniato sia dalle parole di alcune persone che hanno dato ospitalità e sia da bambini, ormai adulti, che hanno avuto l'opportunità di vivere questa esperienza.

La serata è proseguita con l’intervento di Alessandro Zanisi, presidente dell'associazione “Aiutiamoli a Vivere” Lombardia, che ha raccontato la sua esperienza di famiglia ospitante e di testimone del lungo e fruttuoso lavoro dell'associazione. Proprio grazie all'aiuto di oltre 500mila famiglie italiane è stato possibile ospitare altrettanti bambini in Italia per una vacanza terapeutica, lontani dalle radiazioni per un mese, per respirare aria più pulita e con una alimentazione più adeguata e non contaminata perché “purtroppo a tutt’oggi la situazione della contaminazione del territorio e dei prodotti dell'agricoltura nelle zone colpite dalla nube tossica sta continuando”, hanno spiegato gli organizzatori.

La presidente Ada Milanesi, rappresentante del comitato di Caravaggio che ha voluto e organizzato la serata, è intervenuta per spiegare più nel dettaglio in che cosa consiste il dare ospitalità e quale impegno comporti per le famiglie che si rendano disponibili a farlo. “Le famiglie ospitanti non saranno abbandonate a sé stesse ma si faranno sostegno l'una con l'altra perché tutto si svolga al meglio e l'esperienza sia positiva e serena per tutti. I bambini si troveranno a vivere con persone sconosciute e che parlano una lingua diversa dalla loro e le famiglie dovranno districarsi tra gli impegni lavorativi e questa nuova esperienza .Questa situazione di smarrimento sarà limitata ai primi giorni, poi si vivrà questo gesto d'amore in modo più sereno e lontano da preoccupazioni, anche attraverso la partecipazione alle attività programmate dal comitato sul territorio che permettono ai bambini di stare insieme e alle famiglie una maggiore conoscenza e integrazione”. Al termine della serata è intervenuto anche il sindaco di Caravaggio, Claudio Bolandrini, a testimonianza della sua esperienza di famiglia ospitante.

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