Centro sportivo comunale, lo sfogo del gestore: "Boicottati dalla Cividatese"
Eliana Emilio ha ripercorso i 14 mesi passati nella struttura tra ostilità, veti e incursioni indesiderate
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Eliana Emilio ha ripercorso i quattordici mesi passati nella struttura di Cividate tra ostilità, veti e incursioni indesiderate.
La gestione
"Siamo in mezzo a due fuochi, noi abbiamo provato a trovare un accordo, ma è stato impossibile". Queste sono le parole di Eliana Emilio che da 14 mesi gestisce il bar al centro sportivo di Cividate e che ha deciso di fare chiarezza e raccontare quanto vissuto, quanto promesso e quanto subito in merito alle azioni svolte dal sindaco e dall’associazione calcistica di Cividate.
"Da subito noi abbiamo voluto dimostrare che la nostra intenzione era quella di collaborare - ha affermato Eliana - Lo scopo del bar era poter dare spazio ai giovani portando eventi, cercando di valorizzare il centro sportivo, ma la risposta ricevuta dai rappresentanti della Cividatese è stata 'scordatelo'. Anche sui social ci hanno definito: 'gestione fallimentare', ma noi non siamo in fallimento, abbiamo sempre pagato tutto, anche più del dovuto. La decisione di non proseguire è dovuta ad una prospettiva futura di continua lotta, non ne vale la pena".
Nervi tesi con la Cividatese
Eliana Emilio ha continuato il suo racconto, descrivendo il rapporto con la Cividatese sempre ostile e di continua esclusione.
"Non hanno mai comunicato il loro calendario delle partite e degli allenamenti, se venivano sospesi o spostati - ha detto - Per noi organizzarsi era difficile, non sapevamo se ci sarebbero state due squadre, quattro o nessuna. Cercavano di giocare su una nostra mal organizzazione. Anche a Natale ci sono stati problemi: la cena della Cividatese è stata fatta per due anni di fila in oratorio, quest’anno so che le famiglie hanno avuto un atteggiamento di protesta verso questa decisione, alcune di queste hanno capito che anche noi siamo una famiglia che ha solo voluto provare a fare qualcosa per il paese ma che purtroppo non ha funzionato. Prima di Natale i genitori di una squadra avevano organizzato con largo anticipo una cena da noi, ma che purtroppo è stata spostata a causa dei messaggi minatori che il mister ha ricevuto da parte della Cividatese che affermavano di evitare di farla da noi o quanto meno spostare la data nonostante avessero deciso il giorno della cena molto prima della Cividatese. Le famiglie hanno insistito che si facesse malgrado questa vicenda".
Il boicottaggio del bar
I veti della Cividatese nei confronti del bar non si limitano però ai dirigenti, anche i ragazzi infatti sono stati invitati a non entrare nel bar.
"E’ stato dato il permesso ai ragazzi più grandi di restare negli spogliatoi finiti gli allenamenti per mangiare una pizza e bere qualcosa. - ha detto Eliana- Ovviamente niente di tutto quello che consumano è preso da noi ma lo ordinano da fuori. Benché sia vietato dal Comune mangiare all’interno degli spogliatoi lo hanno fatto comunque, smettendo solo nell’ultimo periodo. Una volta il padre di un calciatore è entrato per comprare due bottiglie di spumante per festeggiare con i ragazzi. Loro si sono rifiutati di entrare rimanendo sul vialetto, non hanno nemmeno voluto bere. Poi ci sono i cartelloni pubblicitari strappati ed eventi non detti. Il Comune ha affermato che la Cividatese non è in possesso della Scia, un documento che permette la somministrazione di cibo e bevande. Durante l’ultima partita di campionato però per festeggiare la Cividatese ha omaggiato i ragazzi con panini e bibite portate da loro. Se ci avessero avvisato i panini li avremmo offerti noi come bar, ma come sempre ci hanno lasciato fuori".