Il Centro diurno addobba l'albero della Santella

Il progetto proseguirà permettendo ai pazienti di prendersi cura dell'aiuola che si trova davanti all'ingresso dell'ospedale.

Il Centro diurno addobba l'albero della Santella
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Alcuni ospiti del Centro diurno hanno portato il Natale in ospedale a Treviglio. Lo hanno fatto addobbando a festa la Santella dedicata a Beato Papa Giovanni XXIII, proprio davanti all'ingresso dell'ospedale.

Addobbi solidali con il Centro diurno

Giovedì un gruppo di pazienti del Centro Diurno di Treviglio ha allestito un albero di Natale, gentilmente donato dal Cral Aziendale. Le decorazioni sono frutto di un laboratorio che i pazienti svolgono all’interno del Centro, in vista del reinserimento nella società, visto che la ripresa di interessi e di impegni consente maggiore autonomia nella vita di tutti i giorni.

Adottata anche un'aiuola

Attraverso il laboratorio di giardinaggio gli ospiti si occupano del piccolo orto-giardino sito all’interno dello stesso Centro Diurno di Treviglio, coadiuvati da alcuni operatori e volontari, e ora si prenderanno cura anche di un’aiuola nel parcheggio esterno dell’ospedale di Treviglio.

Prendersi cura del giardino, del piccolo orto e dell'aiuola sollecita la responsabilità personale, favorisce a nuova acquisizione delle autonomie perdute e sollecita i pazienti a restituire un servizio alla comunità, in base alle loro potenzialità. Il contatto con la natura, poi, potrebbe far recuperare alcune percezioni sensoriali dimenticate a causa della malattia.

“Per poter aumentare il valore dell’intervento e dar maggior visibilità all'impegno degli utenti coinvolti nella cura del giardino – ha affermato Barbara Mangiacavalli, direttore socio sanitario dell’ASST Bergamo Ovest - si è pensato di avviare anche una “sede distaccata” del laboratorio di giardinaggio: i pazienti si occuperanno della cura e manutenzione dell’aiuola fiorita, posta davanti all'ingresso del Presidio Ospedaliero di Treviglio-Caravaggio, dove è installata la santella del Beato Papa Giovanni XXIII”.

Prendersi cura della natura per guarire

“La Natura invita al “bello” – ha raccontato Cecilia Ostoni, educatrice del Centro diurno, referente del progetto - e ad orientare il nostro quotidiano alla gradevolezza ed alla positività. Ispirati dagli studi di “Healing garden - giardini di cura”, osiamo pensare che i giardini, fruibili da parte di persone fragili, malate o diversamente abili, possano essere curativi e aiutare il processo di guarigione, per alcune patologie, o il recupero di funzioni e di abilità, nelle malattie più croniche. Il giardino può considerarsi esso stesso un luogo di cura. Da non trascurare i benefici prodotti dalla stimolazione sensoriale in un contatto con gli ambienti naturali”.

Sboccerà in primavera

Durante la prima fase, già avviata, i pazienti seguiranno il laboratorio. Successivamente, in questi giorni, faranno seguito i lavori di primo allestimento della aiuola, che prevedono la delimitazione dell'area da curare con una recinzione, la verifica di possibile irrigazione, la ricognizione delle piante e dei fiori esistenti. In seguito si avvierà la progettazione del secondo allestimento, che prevede la scelta, insieme agli utenti, di nuove piante da introdurre nell'aiuola, attraversi sopralluoghi e un lavoro di “studio a tavolino” con disegni o lettura di documentazione. In primavera è previsto il completamento dell’aiuola e l’inizio dell’effettiva manutenzione.

Il progetto s’inserisce nelle molteplici iniziative esterne al Centro, definite Centro Diurno Diffuso, volte a realizzare l'intervento di cura della malattia mentale negli ambienti di vita del paziente. Ciò consente un reale reinserimento nella comunità superando stigma e pregiudizi e realizzando il diritto di cittadinanza dell'individuo.

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