Caravaggio Tolentino, uniti dopo il terremoto FOTO

Un viaggio per riabbracciare la popolazione sconvolta dal sisma dello scorso anno. Le associazioni hanno portato sorrisi e buon cibo.

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Caravaggio Tolentino, uniti dopo il terremoto. Tutto si è fermato, anche il tempo. A Tolentino (Marche) tutto è cambiato quel giorno di ottobre dello scorso anno. Il terremoto ha colpito duramente la città e i segni che ha lasciato sono visibili ancora oggi. A più di un anno dal sisma, che ha sconvolto il Centro Italia nel 2016, una delegazione di associazioni caravaggine ha deciso di visitare Tolentino e portare solidarietà, sorrisi e coraggio.

Caravaggio Tolentino ancora uniti

In 54 hanno risposto all’appello lanciato dagli Alpini, promotori dell’iniziativa, con la collaborazione dell’Amministrazione comunale che ha partecipato con il vicesindaco e assessore alle Associazioni Ivan Legramandi.  Alpini, paracadutisti, Carabinieri in congedo, Aiutiamoli a vivere e Croce rossa: tutti hanno dato la loro disponibilità. La situazione che si sono trovati davanti agli occhi parla da sola. «Dei 21mila abitanti di Tolentino ci sono ancora 2600 persone senza casa - ha spiegato Legramandi - Esternamente sembrano integre, ma sono collassate all’interno. Stessa cosa è successa in Comune e nella basilica di San Nicola. Nella zona rossa sono tutte inagibili».

Prima il salvataggio del bocciodromo

Questa visita segue, a distanza di mesi, la prima iniziativa lanciata dall’Amministrazione comunale che aveva permesso di raccogliere, grazie alla generosità dei cittadini, i fondi necessari a sostenere la riqualificazione del bocciodromo di Tolentino. «Si tratta della prima iniziativa di questo genere - ha sottolineato orgoglioso Legramandi - E’ stato anche un momento per fare rete, sentire lo spirito di squadra per le nostre associazioni. Visitando Tolentino abbiamo potuto vedere anche il bocciodromo, quasi completamente recuperato e dove è già stata disputata una gara nazionale di bocce femminili».
L’iniziativa avrà ancora un seguito anche grazie all’idea di gemellaggio nata durante l’incontro tra la Croce rossa caravaggina e quella di Tolentino.

Gli Alpini cuore e motore dell'iniziativa

«Siamo stati accolti in modo festante e a tratti toccante - ha aggiunto il capogruppo degli Alpini Samuele Minetti -Un’esperienza diversa e sicuramente da rinnovare, non solo a Tolentino. Abbiamo cucinato per un centinaio di persone che ci hanno raggiunto in piazza portando i nostri prodotti tipici. Un menù a base di polenta, cotechino e lenticchie, ravioli e caldarroste».
La domenica mattina don Angelo Lanzeni ha celebrato la messa in un tendone. Una cornice ben diversa dalla bellissima basilica di San Nicola. «Queste persone hanno ancora paura del terremoto - ha concluso Legramandi - Ogni scossa riporta indietro a quei terribili momenti. Inoltre sentono l’assenza dello Stato e di una soluzione definitiva».

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