Caravaggio

Caravaggio si ferma per l'ultimo saluto a Carlo Mombrini

Chiesa parrocchiale gremita per le esequie di Carlo Mombrini, scomparso lunedì in un tragico incidente stradale avvenuto all'alba lungo la Brebemi

Caravaggio si ferma per l'ultimo saluto a Carlo Mombrini
Pubblicato:
Aggiornato:

Chiesa parrocchiale gremita a Caravaggio per le esequie di Carlo Mombrini, scomparso lunedì, a 57 anni, in un tragico incidente stradale avvenuto all'alba lungo la Brebemi. 

Addio a Carlo Mombrini

Ai funerali, celebrati oggi pomeriggio, da monsignor Giansante Fusar Imperatore, erano presenti in tantissimi stretti attorno alla famiglia di Mombrini molto conosciuto in città dove gestiva l'attività di famiglia.

La salma, composta nella camera ardente nell'abitazione in Largo Donatori di sangue 12, ha lasciato l'abitazione seguita dai tanti che l'hanno conosciuto e potuto apprezzare le sue doti umane e professionali. Sposato con Rachele Stagnati, padre di due figli (Maria 22 anni e Giovanni, 18)  Mombrini aveva raccolto dal padre il testimone nella conduzione dell'azienda di famiglia, specializzata in pavimentazioni.

"Trasformiamo la tragedia in dono"

Tra i banchi anche il cugino della moglie, Giuseppe Prevedini, il presidente del Consiglio comunale Carlo Mangoni e il sindaco di Caravaggio Claudio Bolandrini, ma soprattutto i ragazzi che hanno indossato i colori sociali dell'Usd Caravaggio.

"Una tragedia inaccettabile", così l'ha definita don Giansante quella accaduta al 57enne e che ha scosso l'intera comunità.

"Siamo nello stesso dolore, accanto alla famiglia di Carlo - ha detto il rettore del Santuario monsignor Amedeo Ferrari, durante l'omelia - Oggi abbiamo un ultimo compito da assolvere: non possiamo chiederlo alla sua famiglia, ma possiamo provarci noi. Se riusciamo a prendere un momento di distanza dal dolore possiamo trasformare la tragedia in dono. Si può, possiamo offrire tutta la vita di Carlo come un regalo al Signore. Non è facile, ma ora può stare insieme a tanti e camminare accanto al Signore".

"Di Carlo possiamo cogliere quelle caratteristiche che valgono per tante persone, avendolo conosciuto possiamo sentirlo uno di noi - ha proseguito monsignor Ferrari - La sua morte riesce a farci sentire tutti più uniti, tutti figli di Dio e non è poco. Carlo non voleva essere un santo, era un uomo normale e questo è un elogio. Sembra difficile essere santi con la fatica che facciamo a vivere la nostra umanità a un livello decente. Carlo non pensava di essere perfetto e senza difetti, ma avrebbe voluto esserlo in certi momenti. Questo era uno dei suoi crucci interiori: quello di non poter essere sempre all'altezza. Carlo non era un uomo eccezionale ma era un innamorato e lo sarà ancora di più perché presso Dio le cose si vivono al massimo delle proprie possibilità, vengono moltiplicate. Carlo non ha cambiato il mondo ma si è appassionato a tutto: alla sua vita di famiglia, a Rachele che ha sposato, ai suoi figli per i quali ha speso i suoi anni migliori, al suo lavoro, persino ai clienti con cui trattava".

"Un fuoriclasse che diventerà eroe"

A ricordare Carlo, l'uomo, ci ha pensato un toccante scritto letto da un dai familiare, denso di emozioni.

"Carlo, un fuoriclasse come padre, marito, amico e imprenditore - ha esordito - Per questa tua identità anche nel passaggio al Signore ti sei distinto e come fuoriclasse ci hai lasciato tutti a bocca aperta, senza parole, con gli occhi gonfi e il cuore a pezzi. Guarda, sembra un evento dai biglietti esauriti, siamo venuti qui proprio per la persona che sei e che nessuno vuole lasciare andare. Sei un esempio di padre e marito perché, con Rachele, avete costruito una famiglia dai principi indelebili e modello per tutti noi. Sei un amico, come dice tua sorella, sempre disponibile all'ascolto, a dare suggerimenti con delicatezza e profonda saggezza. Sei un imprenditore dalle doti extra ordinarie: dopo un'ora dalla fine del servizio militare ti sei messo in auto e hai viaggiato per l'Italia in lungo e in largo e siccome poi l'Italia ti stava stretta sei andato oltre confine andando a sfidare i colossi americani e ci sei riuscito. Nel giugno 2023 una malattia ti ha colpito, ma grazie alla tua famiglia sei riuscito ad andare avanti. Venivi in ospedale ma appena uscivi tornavi a lavorare perché dicevi sempre 'sono responsabile delle famiglie dei miei dipendenti, non posso fermarmi'. C'era una desiderio di cui hai già composto la bozza, rendere vive in futuro le tue opere con cui ti rilassavi la sera e la domenica. Quando avremo la testa più fredda porteremo questa bozza in edizione, così entrerai le nelle nostre case e la tragedia di un fuoriclasse diventerà l'arte di un eroe pittore che ci farà tornare a vivere".

Parole toccanti a cui è seguito un lunghissimo applauso per salutare ancora una volta un uomo che, anche oltre la vita, ha saputo lasciare un segno in tutta la comunità.

 

 

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali