Boschi di pianura: stiamo perdendo un patrimonio
Il Bosco dei Noccioli e il Bosco dei Dossi saranno forse recuperati. Più oscuro il destino dell'area tra Pognano e Lurano.
Aree verdi, oasi ambientali, parchi di interesse sovracomunale: il nostro territorio è ricco di bellezze, spesso riconosciute sulla carta ma poi dimenticate o sottovalutate. E ciò che viene dimenticato diventa poi con il passare del tempo luogo di scarichi abusivi, deturpazioni e danneggiamenti. Ma sono in tanti, tantissimi, a chiedere che le cose cambino e che si torni a valorizzare e proteggere la natura e la nostra possibilità di ammirarla. Tre esempi, possono rendere l'idea di quanto si è fatto, quanto si sta facendo e di quanto, nella speranza, si farà in quella direzione. Di recente, la direzione del Parco Adda Sud ha reso noti gli interventi fatti dalle Gev (Guardie ecologiche volontarie) di rilevamento ambientale nel «Bosco dei noccioli». Questo è un appezzamento di circa 5 mila metri quadrati, ormai di proprietà del Parco Adda Sud, tra la strada d’accesso alla Frazione Soltarico e l’omonima Lanca (a Fara Gera d'Adda), rimasta dopo la piena dell'Adda del 1976.
Il Bosco dei Noccioli
«Le Gev del Gruppo Rilevamento Ambientale, che curano l’area, si sono impegnate ad effettuarvi interventi finalizzati all’incremento della biodiversità, alla riqualificazione ambientale e all’osservazione e studio della fauna – ha detto Francesco Bergamaschi, presidente del Parco regionale Adda Sud - Esprimo sempre gratitudine a tutte le nostre guardie ecologiche volontarie, in questo caso ringrazio e incoraggio, in maniera particolare, il gruppo di rilevamento ambientale per la meritoria volontà di offrire, alla collettività, nel cuore del Parco Adda Sud, a soli 6 km dal Duomo, un angolo di naturalità autoctona, sempre più preziosa, a fronte di una continua perdita di biodiversità».
I volontari sono intervenuti sulle piantumazioni, sul contenimento della vegetazione problematica, nella realizzazione di nidi artificiali e di un punto d’acqua per abbeverata e bagno (per la fauna locale). Sono stati inoltre realizzati un collegamento terrestre dal bosco alla Lanca di Soltarico e una recinzione perimetrale a salvaguardia della zona da intrusioni e invasioni, spesso distruttive. Si è inoltre stabilito un regolamento per la fruizione interna del bosco, proprio allo scopo di evitare il calpestamento incontrollato. Al Bosco dei noccioli si accederà, in percorsi definiti, esclusivamente per finalità didattiche ed educative.
Il Bosco dei dossi
A pochi kilometri di distanza, a Badalasco, sorge da almeno ottant'anni il «Bosco dei dossi». Un tempo era di proprietà, per la maggior parte, dei conti Melzi D'Eril, che poi lo lasciarono in eredità a Giovanni Raja, che aveva lavorato per loro. Il signor Raja, recentemente scomparso, aveva donato alcuni anni fa l'area di sua proprietà all'associazione degli ex allievi dell'Istituto agrario di Treviglio. Di recente, l'associazione aveva ceduto la proprietà dell'area alla Fondazione Cassa Rurale di Treviglio.
Dopo un certo periodo però, le attività educative da parte dei ragazzi del Cantoni, secondo le indicazioni all'origine della donazione all'associazione degli ex allievi, si erano rarefatte, per poi concludersi. Quindi la donazione alla Fondazione Cassa Rurale. Il Bosco era andato incontro a un progressivo declino e abbandono, nonostante le proteste della popolazione, non solo locale. Di fatto l'ultimo intervento di riordino, di pulizia (impegnativa e puntuale) e di messa a dimora di alcune specie arboree è avvenuto nel 2015, a opera del «Circolo Legambiente - Terre del Gerundo» di concerto con la Fondazione. Tante voci erano corse negli anni in merito ai ripetuti abbandoni da parte di ignoti di materiale, più o meno pericoloso, nell'area di fatto non sorvegliata del Bosco. Abbandoni che avevano obbligato i proprietari del Bosco a interventi di asporto, a proprie spese. Nei giorni scorsi la Fondazione trevigliese ha spiegato che sono in corso valutazioni e ipotesi per la riqualificazione. Presto, ci hanno detto, la cittadinanza sarà ufficialmente informata.
Il Bosco dei Fontanili
Nelle scorse settimane, ci eravamo anche occupati del «Parco dei boschi e dei fontanili», tra Lurano e Pognano. In quel caso, il venire meno del Consorzio, qualche anno fa, che aveva la gestione comune dell'area sovracomunale, aveva di fatto riportato nelle mani delle singole Amministrazioni il compito di cura e manutenzione della propria parte. A Lurano, il comitato «Partecipare Lurano» aveva chiesto all'Amministrazione e agli altri enti e privati coinvolti di sedersi a un tavolo per definire i modi per prendersi cura volontariamente dell'area - in più punti, in stato di abbandono o di degrado.