Blister, non ci fu abuso d'ufficio: Pezzoni si salva ancora

Dopo l'archiviazione del caso della falsa laurea, ora arriva anche quella per il progetto della casa di riposo privata.

Blister, non ci fu abuso d'ufficio: Pezzoni si salva ancora
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Blister, dopo l'archiviazione per lo scandalo della falsa laurea, arriva anche quella per il progetto della casa di riposo privata in Geromina.  Per l’ex sindaco Beppe Pezzoni è stata decisamente una settimana d’oro. Venerdì scorso il gip di Bergamo Vito De Vita ha accolto la richiesta di archiviazione sul caso della falsa laurea. Mercoledì, invece, è arrivata la parola fine sul progetto Blister.

Blister

Per la realizzazione di Blister, Pezzoni era indagato per abuso d’ufficio dal settembre del 2015. Anche in questo caso (come per la falsa laurea), il pm titolare dell’inchiesta era Giancarlo Mancusi e ancora una volta ha chiesto l’archiviazione per Pezzoni (e per gli allora assessori Juri Imeri, Basilio Mangano, Sabrina Vailati e Alessandro Nisoli). Un decreto presentato a marzo e accolto nei giorni scorsi dal gip Lucia Graziosi. Anche secondo il giudice per le indagini preliminari, infatti, non ci sarebbero abbastanza elementi per sostenere l’accusa.
Ad avviare le indagini era stato un esposto degli allora consiglieri di opposizione.

Finanza in Comune

Proprio nei giorni seguenti allo scoppio dello scandalo della falsa laurea, 14 militari della Guardia di Finanza si erano presentati negli uffici comunali per sequestrare tutta la documentazione relativa all’operazione «Blister». Erano stati acquisiti file dal computer personale dell’allora sindaco Pezzoni e dal server comunale. Secondo le accuse, la Giunta (era esclusa Pinuccia Prandina che non aveva votato la delibera «incriminata») aveva reso edificabile il terreno agricolo di 43mila metri quadrati circa in via Geromina favorendo il privato. Grazie alla modifica di destinazione d’uso, infatti, l’area aveva considerevolmente aumentato il suo valore passando dagli 11,16 euro al metro quadro ai 78,46 euro al metro quadro. Un’ipotesi di favoritismo che è stata però esclusa prima dal pm e poi dal gip.

Ricorso al Tar

Il progetto è comunque al momento bloccato. La Provincia, infatti, aveva bocciato l’osservazione del Comune di Treviglio, al fine di adeguare il Ptcp (Piano territoriale di coordinamento provinciale) alle previsioni del Pgt (Piano di governo del territorio) del Comune di Treviglio. Secondo via Tasso il progetto non è però compatibile con le caratteristiche del territorio e del contesto (l’area si trova nella cosiddetta «Valle del Lupo»). Da qui il ricorso al Tar dell’Amministrazione, presentato nel febbraio del 2016 e tuttora pendente.

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