Fara

Mamma morta nel fiume a Fara, interrogato il marito dopo la fuga

Una donna trovata morta nell'Adda a Fara dopo un incidente, e il marito che era al volante scomparso per ore. E' giallo sulla scomparsa di Romina Vento, martedì sera

Mamma morta nel fiume a Fara, interrogato il marito dopo la fuga
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Una giovane mamma morta, forse uccisa, ritrovata nell'Adda dopo un misterioso incidente, e un marito scomparso per ore, prima di essere interrogato dai carabinieri di Treviglio.  E' giallo in queste ore a Fara d'Adda, dove ieri sera, martedì 19 aprile, è riaffiorato dall'acqua gelida del fiume il cadavere di Romina Vento, 44 anni, una giovane operaia di un pastificio locale residente a Fara e originaria di Vaprio.  Un giallo dai contorni ancora tutti da chiarire, sul quale stanno indagando gli uomini della Compagnia dei carabinieri di Treviglio. Nessuna pista è esclusa, e solo il marito della donna Carlo Fumagalli, sentito in queste ore dagli inquirenti, potrà dipanare il mistero.

L'incidente e il giallo

Tutto è cominciato con quello che sembrava un tragico incidente. Attorno alle 21.45, alcuni testimoni hanno visto  un'automobile - una Renault Megane bianca - uscire di strada e finire nel fiume. Siamo in via Reseghetti, l'area dove annualmente si tiene il festival Farà Rock, non distante dalla passerella di Fara.

L'auto, hanno raccontato, era finita nell'Adda - il cui livello idrometrico è molto basso, in questo periodo di siccità estrema - dopo essere uscita dalla carreggiata in corrispondenza di uno spiazzo a destra della strada, all'imbocco del grande parcheggio sterrato che si trova proprio in fondo alla via. Pochi secondi più tardi, gli stessi giovani faresi hanno notato un uomo - Fumagalli, si sarebbe appurato più tardi - nei pressi dell'automobile. Urlava "Mio figlio, mio figlio!" . Poi, l'uomo si è gettato a sua volta nel fiume, in modo apparentemente inspiegabile.  Nel buio e nell'acqua gelida, Fumagalli ha nuotato fino all' "isolotto" che si trova di fronte alla riva, e da lì è risalito sulla terraferma, sparendo poi in mezzo al bosco che ricopre l'isolotto e l'intera area naturalistica dell'Adda.  Di lui, da quel momento, si sono perse tutte le tracce quasi fino all'alba.

Il ritrovamento del cadavere

Immediato l'allarme lanciato dagli stessi testimoni al 112. Sul posto si sono portate, in forze, diverse squadre di Vigili del fuoco, sommozzatori e carabinieri, alla ricerca dei due dispersi. La speranza, ovviamente, era di riuscire a ritrovare ancora in vita qualcuno degli occupanti della vettura, che era già completamente vuota. Ma in quel momento, non si sapeva neppure con precisione chi viaggiasse sull'auto finita in acqua. Dov'era finito l'uomo notato dai ragazzini? E chi era il "figlio" di cui parlava, dove si trovava? Era finito nell'Adda?  E in questo caso, come poteva essere stato trascinato via dalla corrente, in un tratto di fiume particolarmente calmo, e in cui l'acqua arrivava a malapena a mezzo metro di altezza?

Attorno alle 23 è avvenuto il ritrovamento del cadavere della Vento.  Operaia in un pastificio locale, mamma di due figli, maschi e femmina, di 10 e 15 anni, la donna è stata trovata priva di vita  alcune decine di metri più a valle. Il suo corpo galleggiava nei pressi delle griglie della diga di Sant'Anna, lo sbarramento artificiale che a sud di Fara "filtra" il corso del fiume.  Per ore, ieri sera,  diverse squadre dei vigili del fuoco, dei sommozzatori di Treviglio, e dei carabinieri hanno cercato di dipanare il mistero.

 

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Le ricerche nel fiume

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Le indagini scientifiche sulla vettura

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L'auto abbandonata nell'Adda

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Le ricerche nel fiume

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L'auto abbandonata nell'Adda

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Le ricerche nel fiume

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Il recupero del veicolo dall'Adda

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Il recupero del veicolo dall'Adda

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Il recupero del veicolo dall'Adda

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Le ricerche nel fiume

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Inquirenti e soccorritori sul luogo del delitto

 L'angoscia per il bambino e la ricerca nell'acqua

Secondo le prime ipotesi investigative era il Fumagalli, marito della vittima, alla guida dell'auto.  Per ore, dalle 23 e fino a circa l'una di notte,  i Vigili del fuoco e i Sommozzatori di Treviglio hanno quindi battuto metro per metro il tratto di fiume a monte della diga e a valle della carcassa dell'automobile, che nel frattempo è stata estratta dall'acqua e analizzata a fondo.

Romina Vento, 44 anni

Nessun bambino coinvolto

In un primo momento, il ritrovamento di un seggiolino per automobile l'interno dell'auto, e le parole dell'uomo riferite dai testimoni avevano fatto temere che nell'auto ci fosse anche un bambino, forse il figlio della coppia. In realtà è stato presto appurato che non c'erano bambini coinvolti. Entrambi i figli della coppia, 10 e 15 anni, erano   fortunatamente in salvo, a casa loro, insieme ad una zia.  Le ricerche sono quindi proseguite alla ricerca dell'uomo.

I vigili del fuoco e i sommozzatori, con tutte le difficoltà del caso, hanno perlustrato la zona, sia nel fiume che nell'area circostante. Sul posto anche il sindaco Raffaele Assanelli, e carabinieri della compagnia di Treviglio, che hanno cominciato le indagini. A tarda sera sono arrivati a Fara anche i familiari di Romina Vento e di Fumagalli. La madre di lei, 64 anni, sì è sentita male per lo shock ed è stata soccorsa dal 118. Sul posto, disperati, anche i familiari di Fumagalli.

La salma della 44enne è stata composta dalle pompe funebri attorno alle 2 del mattino. Poco prima, i Vigili del fuoco anche avevano ripescato l'automobile dall'acqua, dopo averla fatta ispezionare a fondo dagli uomini-rana dei sommozzatori di Treviglio. Sul posto anche il Reparto delle investigazioni scientifiche della Compagnia di Bergamo, che ha analizzato a lungo l'interno dell'automobile cercando ogni indizio possibile, per ricostruire l'accaduto con precisione. Ma era chiaro fin dal principio che l'unica testimonianza che avrebbe potuto gettare veramente un po' di luce sulla tragedia di Fara, era quella del marito, disperso e irrintracciabile.

 

 

Interrogato il marito, ipotesi omicidio

Nella mattinata di oggi  si è appreso che a tarda notte l'uomo è stato raggiunto dai carabinieri. Secondo indiscrezioni non confermate, si sarebbe presentato spontaneamente in Pronto soccorso a Treviglio. Una circostanza più che plausibile, se si considera che era verosimilmente  in ipotermia. Dopo il tuffo in acqua, doveva aver trascorso diverse ore con i vestiti fradici di acqua, in una serata in cui la temperatura non superava  i 12 gradi.  L'uomo - cinquantenne, originario di Vaprio d'Adda come Romina, e dipendente di un'azienda tessile del paese d'origine - è stato interrogato dagli inquirenti. Restano aperte tutte le ipotesi, ma quella che gli inquirenti stanno privilegiando in questo momento è quella dell'omicidio.

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