Romano

Movida, a Romano il sindaco inasprisce le regole sui bar

Le scene di movida di venerdì sera hanno spinto il sindaco di Romano a introdurre nuovi obblighi per gli esercenti cittadini.

Movida, a Romano il sindaco inasprisce le regole sui bar
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I bar di Romano dovranno registrare tutti i loro clienti che siedono ai tavoli, e conservarne i dati. Lo ha deciso il sindaco  introducendo nuovo misure ultra-restrittive, ben più aspre di quelle dell'ordinanza regionale. Il fine è contrastare la creazione di assembramenti nei pressi degli esercizi pubblici, dopo che venerdì sera si erano verificati alcuni episodi di affollamento.

Un venerdì di assembramenti

“Se questo è l’andazzo dovrò, mio malgrado, prendere decisioni che vorrei proprio evitare convinto che, invece, le cose possano funzionare con il senso di responsabilità di ognuno”. Lo aveva annunciato venerdì sera, e  così è stato. Sabato  il sindaco Pd di Romano Sebastian Nicoli  ha fatto recapitare a tutti i gestori di bar, ristoranti, pizzerie da asporto e kebab della città un lettera con le nuove disposizioni per la gestione dell'attività dentro e fuori dal locale.

Registro obbligatorio per tutti i clienti ai tavoli

Nella missiva  il sindaco ha dato nuove indicazioni ai commercianti ed esercenti cittadini, per evitare gli assembramenti come quelli di venerdì sera. Superando per "rigidità" le già rigorose misure introdotte per bar e ristoranti dalla Regione.

“E' obbligatoria, con responsabilità dell'esercente, la misura della temperatura corporea ai propri dipendenti e a quei clienti che consumano al tavolo quanto venduto e/o somministrato  - si legge nella lettera  - E' inoltre obbligatorio tenere registrate le presenze dei clienti che negli ultimi 14 giorni hanno consumato al tavolo gli alimenti o le bevande venduti, ed è anche obbligatorio disporre i tavolini e le sedute sia all'interno che al'esterno del locale in modo che venga mantenuta la distanza interpersonale di un metro”.

Se la misura della temperatura ricalca (quasi) esattamente quella regionale - che prevede infatti una deroga in caso di indisponibilità temporanea dei mezzi di rilevazione -  quella sulla registrazione di qualsiasi cliente consumi al tavolo è decisamente più restrittiva rispetto al dettame del Pirellone. Secondo l'ordinanza di Attilio Fontana infatti è semplicemente necessario conservare i nomi dei clienti che hanno prenotato un tavolo.

Assembramenti? Colpa dei baristi

Nella lettera il sindaco ha disposto che è una responsabilità dei gestori dei locali non permettere che si creino assembramenti dentro e nelle vicinanze,  anche all' esterno del locale e delle sue pertinenze.

“Ai gestori spetta anche l'obbligo di organizzare la propria attività in modo tale che non si creino assembramenti anche nelle immediate vicinanze dei locali gestiti, causati direttamente dalla vendita o somministrazione della propria merce”.

Anche in questo caso, una misura piuttosto contestata da migliaia di baristi sulla quale erano intervenute nei giorni scorsi anche le associazioni di categoria.

Baristi o sceriffi?

Si tratta di decisioni che hanno generato in città un dibattito piuttosto serrato, anche perché i baristi inadempienti sono passibili di sanzioni. Anche se non è chiaro con quali strumenti - legali prima di tutto ma anche operativi - possano provvedere a "mantenere l'ordine" e costringere gli avventori a non sostare in spazi pubblici  non di pertinenza del rispettivo locale. C'è poi il tema della registrazione di ogni singolo avventore che - rispettando le regole peraltro - decida di sedersi a bere un caffè. Un aggravio operativo che rischia di massacrare attività già sufficientemente massacrate da due mesi di lockdown.

E' atteso nelle prossime ore un incontro tra Amministrazione comunale, baristi e Polizia locale.

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