Protesta

Architetti contro il Bergamosex: "Locandine maschiliste, rimuovetele"

Lettera di fuoco di una decina indirizzata a Provincia e Comune di Bergamo.

Architetti contro il Bergamosex: "Locandine maschiliste, rimuovetele"
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I cartelloni pubblicitari del Bergamosex “utilizzano un linguaggio discriminante e lesivo della libertà e del rispetto del corpo femminile. Con forza pertanto ne richiediamo la rimozione”. Lo invoca un gruppo di architetti bergamaschi.

Bergamosex: potesta contro i manifesti pubblicitari

In una lettera di fuoco indirizzata a Provincia e Comune di Bergamo gli architeti Silvia Vitali, Barbara Brena, Mario Beltrame, Armida Forlani, Claudia Capeti, Alberta Colombo, Marta Consalvi, Diana Legrenzi, Angela Ceresoli, Massimo Bernardelli attaccano la manifestazione erotica cominciata ieri, venerdì, alla discoteca Bolgia di Osio Sopra. Sotto accusa il linguaggio maschilista dei manifesti promozionali.

“Non possiamo condividere che il paesaggio urbano, su cui a titolo completamente gratuito veniamo chiamati/e a dare consulenze professionali in commissioni comunali e provinciali, venga invaso da cartelli promozionali che utilizzano un linguaggio discriminante e lesivo della libertà e del rispetto del corpo femminile, senza nulla aggiungere alla comunicazione promozionale dell’evento in questione - si legge nella missiva - Con forza pertanto ne richiediamo la rimozione sollecitando le istituzioni preposte ad una futura maggiore attenzione e sensibilità. Non è accettabile che chi monitora la promozione di tale evento avalli l’esposizione nelle pubbliche piazze di immagini discriminanti e lesive della libertà e del rispetto del corpo femminile. La presenza di sole figure femminili denudate evidenzia tristemente un messaggio profondamente discriminante e un linguaggio maschilista. Esecrabile il riquadro dedicato al Bondage, che illustra un corpo femminile mercificato, legato, privato della libertà, dando una rappresentazione di violenza e privazione ben lontana da quello che nell’ottica dei promotori dovrebbe rappresentare un gioco erotico per adulti, risultando al contrario completamente priva di riferimenti alla complicità di coppia, al piacere provato dalla donna raffigurata e al suo consenso”.

Opportuno concedere l'autorizzazione in tempo di Covid?

Dito degli architetti puntato anche sull'opportunità di autorizzare la mnifestazione che si concluderà domani, vista l'emergenza Covid-19.

“Mentre intere categorie professionali ed attività lavorative socialmente utili (parliamo di attività turistiche, educative, terapeutiche, ludiche…) sono state in parte o completamente fermate - si evidenzia - si è ritenuto dare spazio a un evento la cui dubbia utilità diventa certamente fattore di aumentato rischio per la collettività. Certamente una decisone inopportuna e irrispettosa nei confronti di medici, infermieri, operatori sanitari, fornitori, tecnici, artigiani, professionisti che, in questi mesi di emergenza, si sono coordinati per garantire il funzionamento di strutture sanitarie e l’approvvigionamento di beni necessari alla collettività mettendo a repentaglio la propria stessa vita ed esponendosi a rischi che, oggi, dovrebbero essere valutati e ridotti ai minimi termini”.

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