Martinengo

Anche uno striscione e dei fumogeni per dire addio a "La Gambina"

La barista Agata Campini, un'istituzione in città, si è spenta a 94 anni. Lunedì 20, i funerali con l'omaggio di alcuni giovani ex avventori.

Anche uno striscione e dei fumogeni per dire addio a "La Gambina"
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La barista, volto storico di più di un locale fin dai lontani anni Sessanta, che a Martinengo tutti conoscevano con il nomignolo "La Gambina", è mancata venerdì 17 marzo a 94 anni. Lunedì 20, ai funerali, un gruppo di ex avventori ha esposto uno striscione e acceso fumogeni per darle l'ultimo saluto in grande stile.

"La Gambina", un mito

Agata Campini, martinenghese doc, nata nel settembre del 1928 da una famiglia di commercianti. Da ragazza aveva cominciato a lavorare in filanda, nel Varesotto, poi era rientrata in città e, conosciuto il futuro marito Vittorio Gamba, aveva poi messo su attività e famiglia, con tre figli.

"Mio padre faceva il muratore, ma con la mamma hanno deciso di entrare in una cooperativa, il bar si chiamava "Circulì" e si trovava sulla circonvallazione esterna del paese - ha raccontato il figlio Carlo -  Poi lui era dovuto partire per andare a lavorare in Svizzera ma, una volta di ritorno, insieme hanno aperto un altro locale in piazza Maggiore, davanti al Municipio, "I due leoni": lo hanno gestito per 25 anni. Da lì nel 1986 si sono infine trasferiti in via Allegreni".

Il baretto de "La Gambina", è sempre stato il ritrovo degli atalantini.

"Mio padre è morto nel 1992 e la mamma ha lavorato fino a quattro anni fa, quando ha avuto uno scompenso cardiaco e non è stata più autosufficiente - ha concluso Carlo - Era una donna di ferro: mi hanno raccontato che, quando sono nato io, all'una di notte ha versato un calice di vino a un cliente, alle 5 ha partorito in casa e il giorno dopo ha riaperto il bar... Mai visto il medico fino al 2019, ferie pochissime, solo qualche volta al mare a Varazze. Ben 75 anni anni di attività commerciale... Il nostro bar era il ritrovo degli ultras dell'Atalanta, ma nel tempo le difficoltà sono cresciute e con il Covid e i vari lockdown si è perso il giro, per cui ho deciso di chiudere tre anni fa".

Addio tra striscione e fumogeni

Agata è mancata nella sua casa, nello stesso stabile del bar, assistita dai familiari. Il giorno dei funerali un gruppo di giovani ex avventori ultras dell'Atalanta ha voluto salutarla in modo speciale.

"Tanta gente ha partecipato alle esequie, ci ha fatto davvero piacere - ha concluso - era una donna affabile, molto umana, e alcuni ragazzi hanno esposto un meraviglioso striscione prima qui a casa e poi sul sagrato. Lo abbiamo posato sulla sua bara".

Il feretro è stato tumulato nel cimitero cittadino.

la Gambina

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