Crema

Addio ad Angelo Mussa, voce storica della sinistra cremasca

Tante battaglie sindacali e militanza nelle forze democratiche

Addio ad Angelo Mussa, voce storica della sinistra cremasca
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Il Cremasco piange la scomparsa di Angelo Mussa, per tutti Gino, voce storica della sinistra militante, sindacalista e membro, a partire dal secondo dopoguerra, del Partito Comunista e della CGIL.

Lavoro e prime battaglie sindacali

Si è spento lunedì scorso all’età di 91 anni, dopo una vita di lavoro e battaglie sindacali portate avanti fin dall’inizio della sua esperienza lavorativa, cominciata quando aveva solo 14 anni. Al "Everest", dove fece parte della commissione interna per la "Cgil", venne persino licenziato. Di quel licenziamento disse che "non si voleva solo colpire la mia persona di militante sindacale, ma anche la Commissione interna, soprattutto si voleva intimorire quanti erano impegnati nella causa dei lavoratori".

La causa e il reintegro

Senza perdersi d’animo o venir meno agli impegni presi coi colleghi, dopo essere stato in causa con l’azienda che lo aveva liquidato, rifiutò l’indennizzo offerto per chiudere la vertenza e riuscì a essere reintegrato. Strenuo difensore dei diritti dei lavoratori, entrò nella "Fiom" diventandone segretario generale per la sezione cremasca.
Dopo l’esperienza col Pci, militò nel Pds, Ds e nel Pd, affrontando la vedovanza e la perdita di un figlio.

Il ricordo di Matteo Piloni

Numerosi i messaggi di cordoglio sui social da parte dei politici locali.

"Quest'anno il 25 aprile non sarà lo stesso – ha scritto il consigliere regionale Matteo Piloni – Non lo sarà nemmeno il primo maggio. E non lo sarà nessuno dei giorni a venire. Ma il modo con cui hai interpretato la Politica e l'impegno verso l'altro rimarrà per sempre scolpito dentro i tanti che ti hanno conosciuto e stimato. Che strana coincidenza: hai scelto il lunedì dell'Angelo per andartene. Grazie di tutto, grande Gino".

Il ricordo di Jacopo Bassi

Anche Jacopo Bassi del Pd di Crema lo ha ricordato, citando un aneddoto del 2012 che vede Mussa fargli una lavata di capo per aver sostenuto l’allora segretario del partito Matteo Renzi.

"Ho visto pochissime persone incarnare la passione per la politica ai livelli esemplari di Gino – scrive Bassi nel suo intervento – Per me, è sempre stato un vero e proprio pezzo di Storia, quella storia in cui fare Politica significava essere parte attiva dei processi storici, in cui essere iscritti a un partito, seguire i congressi e le assemblee, era al contempo un dovere e un piacere. Gino e i compagni del suo tempo hanno seminato bene. Se oggi molti avversari mi dicono "Al di là di tutto, voi siete gli unici ad avere un partito sul territorio, è un vantaggio incredibile", è in gran parte merito loro".

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