Addio a Pier Augusto Melini, infermiere in pensione e volontario
Grande partecipazione al funerale, lunedì pomeriggio nella parrocchiale

Spino d'Adda piange Pier Augusto Melini, infermiere in pensione che gestiva il punto infermieristico del centro sociale di via Pascoli.
Addio a Pier Augusto Melini
Se ne è andato all'età di 59 anni, dopo essersi sentito improvvisamente male nella notte fra sabato e domenica. La notizia è circolata in paese nelle ore successive, gettando nel lutto l'intera comunità, a cui Pier Augusto era particolarmente legato.
L'impegno sociale dopo la pensione
Classe 1962, marito di Barbara Cavallone dell'Ufficio tecnico comunale e padre di Claudio e Stefano, consigliere di maggioranza, nell'aprile 2021 aveva deciso di dare una mano alla sanità locale con un progetto di volontariato infermieristico in collaborazione con l'associazione "La solidarietà" e il Comune. Dopo oltre quarant'anni di lavoro, a novembre 2020 era andato in pensione e pochi mesi dopo era tornato a indossare i guanti per prestare servizio al centro vaccinale di Crema. Pier Augusto però non si è fermato a quella esperienza e infatti si era reso disponibile per tre giorni alla settimana all'ambulatorio del centro sociale.
Il ricordo dell'Amministrazione
"Pier Augusto era una persona stupenda, disponibile e sempre pronto a dare una mano a chi ne aveva bisogno - ha commentato affranto il sindaco Enzo Galbiati - Infermiere in pensione, aveva dato la sua disponibilità tramite "La solidarietà" a prestare servizio all'ambulatorio comunale per seguire i cittadini che hanno bisogno di punture, misurare la pressione e altri servizi, anche a domicilio. Con la sua prematura scomparsa, Spino perde un punto di riferimento per molti cittadini".
I funerali si sono svolti lunedì pomeriggio nella parrocchiale di Spino d'Adda. La chiesa e il sagrato gremiti sono la dimostrazione di quanto Pier Augusto fosse amato da amici e concittadini, desiderosi di tributargli un ultimo saluto. Al rito funebre, è seguita la sepoltura nel cimitero del paese.
"Una grande perdita per la sua famiglia e per tutta la comunità spinese - ha aggiunto la vicesindaca Eleonora Ferrari, al termine delle esequie - Era un uomo generoso, disponibile, che aveva fatto del suo servizio alla comunità un punto fermo. L'intero paese è scioccato, perché Pier Augusto era una persona a cui tutti erano profondamente legati, in virtù di quello che sapeva trasmettere".
La lettera dei figli Stefano e Claudio
I figli Stefano e Claudio hanno voluto ricordare il papà con una toccante lettera in cui è condensata la vita di Pier Augusto. La passione sportiva, la dedizione lavorativa, la vita famigliare di un padre venuto a mancare troppo presto.
"Caro papà, ci siamo presi un po' di tempo, perché siamo ancora convinti che sei solo andato via per un attimo - ha scritto Stefano, a nome di entrambi - Ti hanno chiamato dal paradiso e tu, come hai sempre fatto quando qualcuno aveva bisogno, sei partito. Sempre disponibile per tutti. In questi due giorni sono passate tantissime persone a salutarti e nessuno voleva crederci. I tuoi colleghi ci hanno detto che eri il numero 1, il migliore, perché tu eri così gentile, sorridente, sempre pronto ad aiutare il prossimo. Non ti fermavi mai. Avevi sempre una parola per tutti. Hai chiuso la tua carriera in ospedale a Lodi, nel pronto soccorso, durante la brutta pandemia, salvando molte persone. Ti arrabbiavi quando non riuscivi a salvare qualcuno, ma eri sempre in prima linea. Da quando sei andato in pensione non ti sei mai fermato: prima ambulatorio infermieristico come volontario, poi ti sei fiondato all'hub vaccinale di Crema. Fermo non riuscivi proprio a stare. Hai vaccinato migliaia di persone e venivi a casa stanco, ma sempre fiero del tuo lavoro. Sono passati i tuoi colleghi dell'hub e, pensa, ci hanno detto che in poco tempo sei entrato nei loro cuori. Perché tu eri così, in poco tempo colpivi al cuore. Adesso io mi ritrovo qui a scrivere, il tuo giornalista, perché tu hai sempre creduto in me anche quando ero in difficoltà. Mi hai sempre sostenuto e ancora non riesco a crederci. Nel giorno dello scudetto del tuo amato Milan sei andato via. Io sono sicuro che eri lì in campo con loro a dare le indicazioni giuste per tornare a vincere. Sei campione d'Italia e adesso festeggia da lassù, papone. Ci hai fatto proprio un brutto scherzo eh. Senza dirci nulla. Hai sconvolto tutti. Gli amici di sempre, i tuoi ragazzi del calcio (perché sei stato anche un grande allenatore, oltretutto), i tuoi colleghi di Crema e di Lodi, i pazienti che hai assistito, i tuoi parenti che hai sempre amato. Ma soprattutto sei stato un super papà perché se io e Au (Claudio) siamo quelli che siamo, è anche per merito tuo, perché non ci hai mai fatto mancare nulla e quando dovevi sgridarci lo sapevi fare nel modo giusto. Ora però devi aiutarci. Senza di te è dura, sarà anzi durissima. Ti prometto che saremo forti, ma tu non lasciarci soli e proteggi tutti. Io e Au ci prenderemo cura della mamma e del gattone Matisse, ma tu, quando hai finito la reperibilità lassù, torna. Perché manchi già tantissimo. Ti vogliamo bene papà"