Romano

Addio a Vincenzo Paternò, ex vicesindaco e maestro

Si è spento a 81 anni. Con  Longhi costruì in città la prima Amministrazione di centrosinistra di tutta la provincia.

Addio a Vincenzo Paternò, ex vicesindaco e maestro
Pubblicato:
Aggiornato:

Si è spento a 81 anni l'ex vicesindaco di Romano, Vincenzo Paternò, con Longhi costruì in città la prima Amministrazione di centrosinistra di tutta la provincia.

Vincenzo Paternò

Si è spento sabato all'età di 81 anni l'ex vicesindaco e mai dimenticato maestro Vincenzo Paternò. Arrivato a Romano in pieno boom economico, Paternò iniziò la sua carriera come maestro elementare, contribuendo all'educazione di generazioni di romanesi. Nell'ambito scolastico conobbe la sua consorte Romana, dalla quale ebbe due figli Orazio e Andrea.

L'impegno politico e civile

La figura carismatica  e l'atteggiamento benevolo del maestro Paternò furono  da subito apprezzati dalla comunità romanese. Paternò oltre alla sua professione era impegnate civilmente e politicamente. Erano gli anni della contestazione, dell'utopia del comunismo che divideva l'Italia in due da conservatori, identificati nello scudo crociato della Democrazia Cristiana e i progressisti del Partito Comunista. Paternò cominciò così a frequentare, da attivista, la Casa del Popolo, a Romano conosciuta come Casa del Diavolo. Il valore di Paternò fu subito riconosciuto tanto che il maestro presto fu candidato nelle liste del Partito Comunista e eletto tra i banchi delle opposizioni.

Il dualismo con la Dc e il compromesso storico

Un'esperienza dura, a lottare contro una maggioranza stabile quella della Democrazia Cristiana, guidata dallo storico sindaco Giuseppe Longhi, che si protrasse per tutti gli anni '80. Ma proprio con l'inizio del nuovo decennio, nel 1990, il sindaco Longhi e il maestro Paternò, ebbero una visione lungimirante, dando vita ad un'Amministrazione di centrosinistra in cui Paternò, militante comunista, ricoprì le cariche di vicesindaco e assessore all'urbanistica. Un'innovazione politica importante, di attuare il compromesso storico, l'entrata delle sinistre nelle amministrazioni, che fino a quel punto, ella Provincia di Bergamo si era tradotta in valutazioni e non nella realtà. Passarono così cinque anni in cui Paternò e Longhi svilupparono un rapporto di fiducia e rispetto che portò alla nascita di un nuovo tipo di amministrazione, progressista che aprì una nuova era nella politica romanese. Una visione la cui eredità è ben visibile oggi nell'Amministrazione del sindaco Sebastian Nicoli, che ha tratto ispirazione dai valori di apertura e inclusione portati dal Governo Longhi e Paternò.

Il ricordo

Testimone di quell'epoca politica e sociale è stato l'ex sindaco e prima ancora braccio destro di Giuseppe Longhi, Emilio Tognoli.

“Ricordo la sensibilità  e finezza con cui il maestro Paternò sapeva affrontare le questioni, a volte problematiche dell'Amministrazione.- ha detto Tognoli – Una persona di valori, la cui onestà intellettuale e umana determinava le sue scelte. Al tempo stesso sapeva essere risoluto, soprattutto sulle questioni politiche ed ideologiche. La città ha perso una persona di grande spessore che ha dato un contributo fondamentale al progresso della comunità. Esprimo tutta la mia vicinanza alla famiglia che in questo momento affronta il dolore della perdita”.

TORNA ALLA HOME

Seguici sui nostri canali