Martinengo

Addio a Padre Alessandro Pezzotti, è il nono missionario deceduto per Covid al Pime di Rancio

Verranno celebrati oggi, lunedì 26 aprile 2021 i funerali del missionario che ha trascorso la vita in Brasile.

Addio a Padre Alessandro Pezzotti, è il nono missionario deceduto per Covid al Pime di Rancio
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Verranno celebrati oggi, lunedì 26 aprile 2021 a Martinengo, suo paese d’origine, i funerali di padre Alessandro Pezzotti: da gennaio è il nono missionario vittima del Covid all'interno della casa di cura lecchese Pime di Rancio. Ne danno notizia i colleghi di Prima Lecco.it

Nono missionario vittima del Covid al Pime

Nei mesi scorsi padre Pezzotti, 91 anni,  aveva contratto una polmonite causata da Covid-19 e nonostante si fosse negativizzato aveva mantenuto una insufficienza respiratoria che lo ha accompagnato sino alla morte. Un destino crudele in un luogo di pace e fede, messo a dura prova dalla pandemia. La prima vittima è stata  padre Alfredo Di Landa, 93 anni, morto il 2 gennaio all’ospedale Manzoni di Lecco dove era stato ricoverato dopo essere stato trovato privo di sensi nella sede del Pime.    E ancora, da inizio anno sono scomparsi padre Bruno Mascarin, 91 anni, padre Mario Meda, 93 anni, padre Severino Crimella, 90 anni, padre Sandro Schiattarella, 95 anni,  lo scorso 14 gennaio padre Innocente Bentoglio, 97 anni e tre gironi più tardi padre Lino Zamperoni, 91 anni.

Una vita con gli ultimi in Brasile

Padre Pezzotti era nato a Martinengo il 30 settembre 1930.  Figlio unico, era entrato nel Seminario del Pimea Monza a 12 anni; rimasto orfano del papà, prima di passare a Milano per lo studio della Teologia, la mamma scrisse ai superiori di allora queste righe: “sebbene si tratti dell’unico mio figlio, assicuro che non avanzerò mai difficoltà alcuna dalla quale egli possa avere ostacolo o difficoltà nel seguire la sua vocazione missionaria. Sono pienamente contenta che mio figlio si faccia missionario”. Il 28 giugno 1957 venne ordinato presbitero dal Cardinal Giovanni Battista Montini, a Milano. Venne destinato alla missione dell’Amapá, in Brasile, dove ha trascorso tutta la sua vita missionaria, ad eccezione di tre anni vissuti a Roma come Procuratore Amministrativo, a servizio del coordinamento del vasto lavoro di procura a favore dei missionari.

Il ritiro in Italia

Poco prima di compiere gli 80 anni, rientrò  definitivamente in Italia, risiedendo prima nella Comunità di Sotto il Monte e poi in quella di Rancio di Lecco. Nel 1968 scrivendo a P. Gheddo, mettendo per iscritto alcune notizie circa l’impegno nella pastorale giovani e in generale le attività della vita missionaria a Macapá, aggiungeva anche queste parole:

“Ti ringrazio per il numero di Missioni Cattoliche: il tuo è stato un gesto di comunione. Grazie perché avevo bisogno della rivista e soprattutto del tuo gesto. A Macapá mi trovo bene e sono felicissimo di esserci. Con gli altri missionari si sta creando un’intesa comunione di lavoro, riesco ad andare d’accordo con tutti …anche se dico quello che penso e a volte si litiga. Non è una balla: sento che ci si stima e ci si vuol bene e, anche se lentamente sta nascendo una comunione di amicizia”.

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