Caravaggio

Addio a Natale Colombo Oliotti, storico sacrestano

Aveva lavorato come giardiniere, occupandosi per 20 anni anche dei cigni e delle caprette dell'ospedale di Treviglio.

Addio a Natale Colombo Oliotti, storico sacrestano
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Sì è spento dopo breve malattia Natale Colombo Oliotti, sacrestano a Caravaggio con un passato da giardiniere anche all'ospedale di Treviglio.

La comunità piange il sacrestano Natale Colombo Oliotti

Una vita al servizio della parrocchia dei santi Fermo e Rustico come sacrestano, a Caravaggio un po' tutti conoscevano Natale. Ma in tanti lo ricordano anche da fuori, per il suo passato da giardiniere sia in città che all'ospedale di Treviglio, quando c'erano i meravigliosi cigni e le caprette di cui si occupava con amore. Viveva solo nella sua casa di via Trento, non si era mai sposato. Negli ultimi due anni aveva accusato qualche problema di salute e di lui si prendeva cura la sorella Regina, che abita a pochi metri dalla sua casa ora rimasta vuota. Le cose sono precipitate di colpo ed è mancato in ospedale mercoledì 7 febbraio. I funerali si sono celebrati venerdì 9, nel primo pomeriggio.

"In tanti si ricordano dei cigni di cui si occupava con amore"

"Ha sempre fatto il giardiniere, prima in città, aiutando anche un fiorista, e poi a Treviglio - ha raccontato la sorella, ancora scossa - tutti ricordano di quando badava ai cigni e alle caprette che tanti anni fa erano presenti nel verde sul retro dell'ospedale. Poi, dopo la pensione, ha sempre fatto il sacrestano ma sin da piccolo aveva dato una mano in chiesa. Abitavamo in via Trento con i nostri genitori, quindi io mi sono sposata sono andata via, mentre loro in seguito si sono spostati in via Nociti, in affitto. Da lì se ne sono andati quando hanno comprato una casa ancora in via Trento, poi papà a e mamma sono morti e Natale è rimasto da solo. Anni fa infine io e la mia famiglia abbiamo venduto la nostra abitazione per trasferirci poco lontano da lui".

Una coppia di fratelli molto unita, fino alla fine.

"Girava in sella alla sua bici ma poi purtroppo gli è stato diagnosticato un principio di Parkinson e dal novembre 2022 non è più uscito, in casa si muoveva con il deambulatore perché faticava a reggersi - ha spiegato - da allora io, con l'aiuto della mia famiglia, mi sono presa cura di lui. Era sempre allegro, aveva la battuta pronta per tutti...  Il giorno dopo la sua scomparsa sono passate almeno  300 persone alla casa del commiato dove è stata composta la salma. Ringrazio davvero tutti di cuore. Era qualche giorno che non stava bene, gli era venuta un po' di febbre e così con un'ambulanza era stato trasportato al Pronto soccorso ed era emersa una polmonite. Dalla mattina alla sera si è scatenato tutto...  A casa non si era mai lamentato di nulla, se non delle sue gambe... Invece sono saltati fuori linfonodi ingrossati ovunque, avrebbe dovuto sottoporsi a biopsia ma la situazione si è aggravata e i medici hanno lasciato perdere, non avrebbe retto l'intervento. Gli hanno somministrato la terapia del dolore finché si è spento mercoledì, poco dopo le 15. Sono rimasta seduta al suo fianco finché è spirato. "

Una dipartita piuttosto improvvisa, che ha colpito tutta la comunità.

"Tutti coloro che sono passati ricordavano i suoi cigni... - ha concluso Regina - mi mancherà tantissimo, ogni giorno passavo per aprire le finestre vestirlo e fare colazione...  Lui era il più grande: avrebbe compiuto 79 anni ad agosto".

Il feretro è stato tumulato nel cimitero cittadino.

 

 

 

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