Calcio

Addio a Giuseppe "Gì" Zanetti colonna della Calcense

Il dirigente e colonna storica della società calcistica di Calcio, scomparso settimana scorsa a 85 anni.

Addio a Giuseppe "Gì" Zanetti colonna della Calcense
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Il dirigente e colonna storica della società calcistica di Calcio, scomparso settimana scorsa a 85 anni.

Uomo di sport

Infaticabile uomo di sport si è spento portando via con sé tanta parte della storia del team con cui si è impegnato con tutto se stesso per lungo tempo. La comunità di Calcio si è stretta nel cordoglio attorno ai suoi familiari e le testimonianze da parte di chi l’ha conosciuto si susseguono via via.

"Io l’ho avuto come allenatore quando giocavo e poi quando sono diventato dirigente- ha detto Enrico Finetti, dirigente della Calcense- Una passione incredibile per i colori giallo-granata lo alimentava. Di aneddoti da raccontare ne ho infiniti, ma il più caro è stato quando abbiamo vinto il campionato. Lui non si è fermato a festeggiare con noi ma si è lasciato andare in un pianto liberatori, incamminandosi con il suo inconfondibile passo verso casa. Quando gli ho chiesto la ragione del suo comportamento la risposta è stata che mentre camminava si godeva la vittoria".

Una vita per la Calcense

Per Zanetti la squadra era la sua vita e rappresentava quella passione e quel sano campanilismo che ormai si trova in ben poche persone. Per tante generazioni è stato un punto di riferimento e con lui in tanti avevano un bellissimo rapporto. Zanetti, era una persona dedita ai propri doveri. Nel corso degli anni si sono succeduti vari presidenti e sono cambiati i dirigenti della società, ma lui è rimasto il punto fisso e un riferimento sia per gli atleti, sia per gli allenatori sia per chi doveva gestire trasferte, campionati e gli aspetti più formali.

 

Ricordi

Le testimonianze e l’affetto di chi è stato al suo fianco e l’ha potuto apprezzare sono tante. Tra le più significative c’è quella di Mauro Donati , che ha militato nelle fila della Calcense nel periodo di massimo splendore della società intorno agli anni novanta.

"Era una persona semplice e genuina- ha dichiarato commosso- io l’ho conosciuto fin da quando ero bambino e accompagnavo mio padre a vedere la Calcense che giocava nel campo di via Covo. Ho sempre guardato i giocatori come fossero campioni di serie A".

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