Accuse di abusi sessuali contro padre Antonio Zanotti di Oasi7

Il racconto di un ragazzo alla procura di Roma e alla Sacra Rota. Rapporti sotto minacce e ricatti dal 2014.

Accuse di abusi sessuali contro padre Antonio Zanotti di Oasi7
Pubblicato:
Aggiornato:

Accuse di violenza sessuale su padre Antonio Zanotti, educatore spirituale e fondatore delle Comunità Oasi7 di Antegnate.

Abusi sessuali a Oasi7: la denuncia da Roma

Il francescano padre Antonio Zanotti, fondatore e guru della comunità di accoglienza Oasi7 di Antegnate, è al centro di un'inchiesta partita da Roma, dalle testimonianze di un ragazzo che negli scorsi anni è stato ospitato nella comunità della Bassa, e che lì sarebbe stato in più occasioni abusato dallo stesso frate, diventato il suo "amante". Il tutto sarebbe stato ripreso anche con foto e video che ora sarebbero state trasmesse alla Procura di Roma e al Vaticano.

Rapporti con un ragazzo "difficile"

Il ragazzo ha raccontato di essere stato "costretto" a diventare l'amante di Zanotti, sotto la minaccia delle botte. Il giovane, straniero, ha detto  di essere arrivato in Italia all'età di sei anni e di essere stato adottato da una famiglia che poi l'hanno spedito in collegio. Un ragazzo problematico, che arriva in Oasi7 attorno al 2014. Poche settimane più tardi sarebbero cominciate le avances, secondo la denuncia per violenza sessuale depositata in Procura a Roma.

Anni di abusi

Nonostante avesse tentato almeno almeno una fuga, il ragazzo è rimasto vicino alla comunità e a padre Antonio per anni, fino a questa primavera, costretto da minacce e ricatti economici. Poi l'allontanamento definitivo e la decisione di raccontare tutto alla Magistratura. Il ragazzo si trova in una comunità protetta. Poco dopo aver lasciato la comunità sarebbe stato anche picchiato da due ragazzi albanesi, ospiti insieme a lui della struttura di Antegnate.

Il guru dei profughi

Il guru dei profughi è un'istituzione nella Bassa. Originario di Spirano, classe 1947, ha fondato una rete di comunità chiamata Oasi7 all'interno della quale si trova tra l'altro anche la comunità Rinnovamento di Antegnate. Oltre a ragazzi in difficoltà, spesso ex tossicodipendenti, la struttura è stata uno dei centri principali dell'accoglienza dei profughi durante l'emergenza migranti scoppiata nel 2016.
Su 554 richiedenti asilo presenti sul territorio della Bassa, ben 489 risiedevano (a un anno fa) nell’area orientale della Bassa, perlopiù in comunità e in strutture controllate proprio da Oasi7. La comunità antegnatese fondata dal frate francescano è stata una delle più attive nella partecipazione ai bandi per gestire i nuovi arrivi. Per tali ragioni era stato chiesto all’allora prefetto Francesca Ferrandino di escludere l’ambito di Romano dai prossimi bandi di assegnazione, perché la situazione, secondo gli amministratori locali, "stava diventando sempre più insostenibile e ingestibile". Nel dettaglio, quando esattamente un anno fa il Giornale di Treviglio ha realizzato un'inchiesta sull'accoglienza nella Bassa, fotografando la situazione delle comunità di richiedenti asilo sul territorio, "Rinnovamento" di padre Antonio Zanotti gestiva da sola il 60 percento dei richiedenti asilo: 335 persone su 554.

 Non abbiamo niente da dire

Bocche cucite in Oasi7 questa mattina, quando la notizia dell'inchiesta è uscita sulla stampa nazionale. "Non sappiamo nulla" spiegano al telefono da Antegnate. Anche lo studio citato stamani dal Corriere della Sera, Bernardini De Pace di Roma, Milano e Bergamo, che avrebbe raccolto la testimonianza del ragazzo, ora si trincera dietro al no-comment: "Non parliamo di vicende relative ai nostri assistiti" hanno detto.

TORNA ALLA HOME

 

Commenti
Riccardo Bonacina

Frati proteggete il vostro confratello, non soltanto la presunta vittima, che se o capito bene e un giovane uomo trentenne, anzi date una mano a fare di più per gli ultimi come fra Antonio, popolo di internet non credete soltanto alle apparenze anche Gesù mi sembra che tanto bene aveva fatto ma l'anno crocifisso, padre si difenda anche se da accuse così non è facile. trentenne torna dal padre e chiedergli scusa per tutto questo casino mediatico vedrai che ti perdonerà e ti accoglierà ancora in comunità.

Riccardo Bonacina

Ho letto di Padre Zanotti e condivido tutto quanto detto a suo favore. Il padre e una persona unica, e i suoi confratelli anziche' proteggere la presunta vittima, proteggano il frate. Anzi cari frati seguite le sue orme tante persone hanno bisogno di sacerdoti santi, nelle strade e nelle periferie come dice il papa. Forza p.Zanotti tantissimi giovani e meno giovani siamo con te. Riguardo il giovane trentenne che ti accusa ritorna sui tuoi passi e pensa a quanto bene ti ha fatto Antonio Zanotti.

Osvaldo Pecchi

Sì forse è solo un povero giovane sfortunato, pero' non si accusa un bravissimo frate come Zanotti, c'è ne fossero di persone come lui, che da trent'anni accolgono persone e le assistono. popolo di Zanotti fatevi avanti e date testimonianza del bene che a fatto, Ti sono vicino Padre , sicuro come a detto il tipo le prove si possono costruire anche con la famosa droga dello stupro che magari a tua insaputa e'stata usata contro di te, diffenditi padre chi ti stima sa che supererai anche questa prova.

Giulio Cavelli

Condivido quello che dici il padre ha fatto e fa tantissimo bene a tutti, il giovane ventisettenne che lo accusa, dovrebbe chiedergli scusa e ritirare tutte queste calunnie. In secondo luogo filmini e fotografie si possono facilmente costruire. Per denaro la gente farebbe questo ed altro. Padre Antonio perdonalo e soltanto un povero giovane.

Enrico Bovie

Tutte balle padre Antonio e un grande

Seguici sui nostri canali