Martinengo

Accusato di adescamento di minore, muratore alla sbarra

Rischia da uno a tre anni di carcere ma lui si dichiara innocente.

Accusato di adescamento di minore, muratore alla sbarra
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Muratore 66enne di Martinengo finisce alla sbarra accusato di adescamento di minore, rischia da uno a tre anni di carcere ma lui si dichiara innocente.

I fatti a marzo 2019

L'episodio incriminato sarebbe accaduto a Calvenzano, alle 16 del primo marzo 2019 vicino alla palestra del paese, e martedì 15 novembre durante la prima udienza del dibattimento al Tribunale di Bergamo, a ricostruire la delicata vicenda è stato un vicebrigadiere della stazione dei carabinieri di Caravaggio che ha condotto le indagini. Il martinenghese, al volante di un furgonato bianco, si sarebbe avvicinato a una 12enne mentre camminava in un parcheggio di ritorno a casa dopo aver trascorso il pomeriggio a fare una ricerca scolastica con un’amica. L’uomo si sarebbe rivolto a lei con un apprezzamento sessuale, quindi l’avrebbe seguita per qualche decina di metri invitandola anche a salire a bordo. Spaventata, la ragazzina si sarebbe rifiutata, e lui se ne sarebbe andato. Raggiunto un parchetto dove erano presenti altre amiche, la 12enne aveva poi raccontato l’accaduto: una di loro aveva in seguito riferito alla madre che aveva dato l’allarme.

Le indagini

I carabinieri avevano immediatamente avviato le indagini e, grazie alle telecamere del Comune e alle banche dati della Motorizzazione civile e dell’Inps, erano riusciti ben presto a individuare il muratore. La ragazzina in seguito era stata sottoposta ad audizione protetta, dove aveva raccontato quanto successo.

La difesa

L’imputato fornirà la sua versione dei fatti nell’udienza del 20 dicembre, ma intanto il suo legale, Mario Secondo Tacchinardi con studio a Castelleone, nel Cremonese, parla di lacune nelle indagini.

"Non è stata seguita la procedura corretta - ha affermato - la ragazzina prima dell’audizione protetta videoregistrata è stata interrogata con domande che contenevano già la risposta, inoltre era già stata sentita più volte da altre persone, questo può aver inficiato la genuinità del suo racconto. Inoltre dalle immagini non si evince l’avvicinamento del furgone alla 12enne, che peraltro ha detto di essere stata al telefono durante il presunto approccio e di aver letto il labiale del mio cliente perché il rumore del traffico non consentiva di sentire la sua voce".

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