Abuso di alcool tra i giovani in arrivo Peer Education

Il comune di Treviglio tenta di contrastare il fenomeno con un progetto di educazione "alla pari".

Abuso di alcool tra i  giovani in arrivo Peer Education
Pubblicato:
Aggiornato:

 

In Italia dal 2012 vige il divieto di somministrazione e vendita di bevande alcoliche ai minori di 18 anni.  Ma l' abuso di alcool tra i giovani è un problema che va affrontato molto prima di arrivare al pub.

Abuso di alcool tra i giovani

La Regione ha attivato, nell’ambito del proprio Piano regionale, un programma volto a ridurre il consumo a rischio di alcool. Saranno privilegiati interventi specifici nelle scuole e nei luoghi di lavoro. Tra i giovani, il consumo di alcool si presenta come una criticità che suggerisce grande attenzione su questa fascia di popolazione, soprattutto nell’età compresa tra i 18 e 24 anni. Per facilitare le relazioni interpersonali, per sentirsi più sicuri, per essere più “trendy”, per conquistare una presunta leadership tra i pari si usa l’alcol.  L’adolescenza è il periodo più difficile per la crescita, sia per i cambiamenti fisici sia i graduali cambiamenti di ruolo. Ai giovani sono richieste maturità e autonomia, ma nello stesso tempo non è loro data la possibilità di rendersi completamente indipendenti. A completare il quadro, infine,  le pressioni del “gruppo”.

Il progetto made in Treviglio

L’Amministrazione comunale, tramite l’Assessorato ai Servizi Sociali, nell’ambito del servizio Pre.Gio e in collaborazione con ATS ha promosso il progetto “Peer Education” (educazione tra pari). L’obiettivo è quello di formare un gruppo di adolescenti che lavori sulla tematica del fenomeno dell’abuso di alcol, utilizzando proprio la metodologia della Peer Education.

Due scuole coinvolte

Un gruppo di ragazzi frequentanti il Liceo delle Scienze Umane presso l’Istituto G. Oberdan e il Tecnico Grafica e Comunicazione dell’Istituto Zenale e Buttinone di Treviglio è stato inserito in un percorso di “alternanza scuola-lavoro”. Il progetto ha preso il via a ottobre 2017 e ha coinvolto 13 ragazzi frequentanti una classe IV di ciascuna delle scuole secondarie di secondo grado coinvolte. Il percorso è stato suddiviso in tre fasi con un monte ore complessivo di 70 ore.

La prima fase

La primafasesarà finalizzata alla selezione, alla formazione dei peer educator e alla progettazione delle azioni. Due incontri di 2 ore per ogni classe coinvolta. Un primo incontro dedicato alla presentazione dell’iniziativa e alla raccolta delle rappresentazioni dei ragazzi in merito al tema del consumo di alcol. Nel secondo incontro invece verranno utilizzati strumenti scientificamente validati e proposte attività che prevedano il coinvolgimento dei ragazzi stessi. Al termine verranno raccolte le iscrizioni, con un numero massimo di 7 ragazzi per ciascuna classe. Nel caso in cui il numero risultasse superiore, si procederà con un sorteggio.

La formazione

Formazione dei peer educators. Il percorso si svolgerà in orario extrascolastico da ottobre a novembre 2017 per un totale di 16 ore. Durante gli incontri si alterneranno momenti di attività autonoma dei ragazzi e formazione d’aula con esperti (minimo 5 ore). Sede degli incontri sarà l’Auditorium Centro Civico Culturale - Largo Marinai d'Italia, Treviglio. Durante gli incontri i ragazzi approfondiranno le informazioni in loro possesso utilizzando materiale specialistico fornito da ATS e individuando altre fonti attraverso un lavoro di ricerca autonoma. La finalità di tale approfondimento sarà quella di utilizzare le informazioni raccolte per la produzione di un mezzo grafico/multimediale che verrà adoperato per gli interventi di peer education.

La seconda fase

La seconda fase avrà inizio indicativamente da fine novembre per un totale di 20 ore e sarà finalizzata alla realizzazione di un prodotto grafico/multimediale, da progettare in base sia alle competenze e motivazioni espresse dal gruppo, sia alle informazioni raccolte ed elaborate dagli studenti. Il prodotto sarà utilizzato per gli interventi nelle classi I del Liceo delle Scienze umane dell’Istituto Oberdan e del Tecnico Grafica e Comunicazione dell’Istituto Zenale e Butinone.

La terza fase

La terza fase, da svolgersi nel secondo quadrimestre, prevederà un impiego di 30 ore: per svolgere due ulteriori incontri formativi finalizzati a fornire strumenti e competenze di peer education e per gli interventi nelle classi.

Soddisfatta l'assessore ai Servizi Sociali

L’Assessore ai Servizi Sociali Pinuccia Zoccoli Prandina dichiara: «È sempre alta l’attenzione che l’Amministrazione riversa verso la famiglia e i giovani. Questo progetto “Peer Education” ne è la conferma. I giovani rappresentano un target di popolazione molto vulnerabile ed esposto ai rischi legati all’uso di sostanze alcoliche; non secondario il fatto che ormai oltre il 50 per cento dei ragazzi l’incontro con l’alcol avviene fuori di casa. Ci sono luoghi come le discoteche, i concerti di musica, gli happy hour, dove il consumo di alcol è elevato e i giovani che partecipano sono più esposti rispetto ad altri che non li frequentano. A conclusione del progetto auspico che la formazione dei ragazzi iscritti alla formazione del “peer education” possano essere di aiuto nelle scuole, per veicolare ai loro compagni messaggi positivi e informare dettagliatamente l’inutilità del consumo di alcol. Ai 13 ragazzi un grazie e un messaggio “ogni avventura vale la pena di essere vissuta”, la comunità ve ne sarà riconoscente»

Seguici sui nostri canali