La protesta

A Orio la protesta dei bus turistici: "Così non sopravviviamo" VIDEO

Tra scuole chiuse, associazioni ferme e smart working, gli operatori dei bus sono in crisi profonda. Chiedono una moratoria più lunga sui leasing per i mezzi.

Pubblicato:
Aggiornato:

Ha compiuto cinquant'anni, l'aeroporto di Orio, e giovedì all'anniversario era presente anche il Ministro dei Trasporti Paola De Micheli. Che insieme all’amministratore delegato di Rfi Maurizio Gentile, ha effettuato un sopralluogo nell’area dove sorgerà la stazione ferroviaria che collegherà Orio a Bergamo. Ma non ci sono stati solo sorrisi e fotografie di rito, per le celebrazioni.

 

La protesta dei bus turistici

Cogliendo l'occasione di poter incontrare un esponente del governo, diversi operatori turistici bergamaschi sono infatti arrivati al "Caravaggio" con i loro bus turistici, per manifestare in modo pacifico e chiedere più attenzione e misure verso quello che è forse il settore ancora più ingessato, dopo l'emergenza Covid-19, e che mentre il resto d'Italia cerca di ripartire, guarda al futuro con crescente preoccupazione.

Si parla del settore dei bus turistici, sostanzialmente fermi - per ovvie ragioni - ormai da febbraio. I loro principali clienti - scuole e associazioni culturali - sono ferme.  Lo smart-working, soluzione scelta da moltissime aziende per ripartire, non aiuta chi invece per mestiere sposta persone in massa.  Ma mentre i bus restano fermi nei garage di almeno una dozzina di operatori in provincia di Bergamo, le rate dei leasing invece non si fermano. E trascina i bilanci al profondo rosso.

Moretti di Spirano: "Non abbiamo la possibilità di sopravvivere senza aiuti"

"Vogliamo sottolineare la terribile crisi che ha colpito il comparto dei bus turistici, che ad oggi risulta essere uno dei settori più penalizzati dalla crisi in quanto, nonostante sia finito il periodo di lockdown, si evidenza l’assoluta mancanza di segnali di ripresa e con segnali molto negativo anche per il futuro - spiega Mirko Moretti, della Moretti di Spirano - Il settore dei viaggi turistici è attualmente completamente bloccato e non si prevede alcuna ripartenza fino a marzo 2021, il settore del trasporto scolastico non potrà ripartire prima di settembre. Tra l’altro, l’avvio di questa attività si preannuncia nella più totale incertezza organizzativa, il settore del navettaggio maestranze vede la quasi completa paralisi a causa dell’utilizzo a oltranza da parte delle aziende di soluzioni di lavoro agile. In questa situazione le 6000 aziende di trasporto del territorio nazionale che danno lavoro a circa 25000 addetti, non hanno possibilità di sopravvivere senza aiuti concreti da parte del Governo".

Gli operatori bergamaschi: quattro dalla Bassa

Tra i presenti c'erano i maggiori operatori del settore in provincia di Bergamo e non solo: "Moretti" di Spirano, "Lorenzi" di Cologno al Serio, "Generali viaggi" di Ghisalba, "Maschio" di Mozzanica, "Amadei" di Stezzano, "Sonzogni" di Zogno, "Sebinotour" di Credaro, "Zanbetti bus" di Casazza, "Perletti bus" di Grumello del Monte, "Brignoli" di San Paolo d'Argon, "Vedocar" di Nembro, "Giudici" di Briosco (Mb), "Pressato" di Cumignano sul Naviglio (Cr), "Albani" di Bergamo e Milano, "Longhi Briantour" di Cisano bergamasco e "Manenti" di Cazzago San Martino.

Tra le richieste al governo c'è la proroga della moratoria sui leasing e mutui fino a marzo 2021, l’estensione del contributo a fondo perduto a tutto il semestre dal da marzo a fine agosto, la proroga della cassa integrazione per i dipendenti fino al 28 febbraio 2021 e "una politica vera che agevoli la ripresa del turismo e un ritorno al normale utilizzo degli strumenti di lavoro agile".

TORNA ALLA HOME

Seguici sui nostri canali