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A Ciserano la Comunità energetica rinnovabile diventa realtà

Giovedì scorso, il Consiglio comunale ha approvato l’atto costitutivo della Cer, il primo vero passo per costruire una rete tra pubblico e privato

A Ciserano la Comunità energetica rinnovabile diventa realtà
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La Comunità energetica rinnovabile di Ciserano non resterà un sogno. Anzi, giovedì scorso, il Consiglio comunale ha approvato l’atto costitutivo della Cer, il primo vero passo per costruire una rete tra pubblico e privato che porti al raggiungimento dell’autosufficienza energetica.

A Ciserano il primo passo verso la Cer

Un obiettivo ambizioso? Certamente, ma la strada è quella giusta. Ne è certa la sindaca Caterina Vitali che, dopo l’incontro informativo dello scorso dicembre, ha proseguito la interlocuzioni con la "Sun Fai", cooperativa energetica non a scopo di lucro, che si impegna nella produzione di energia sostenibile, da fonti rinnovabili.

"Sulla spinta di movimenti europei, poi nazionali e ora ragionali anche il nostro Comune ha voluto prendere questa strada - ha spiegato Vitali - Questo è il primo passo di un iter che durerà mesi e che inizia cercando il coinvolgimento dei privati, delle aziende e di chiunque abbia un’utenza e un contatore".

Mettere "in rete" l'energia

Il fine, lo dice la parola stessa, è quello di mettere in comune l’energia prodotta da fonti rinnovabili per inquinare meno, contenere i costi e combattere la povertà energetica. Ma per capirne i vantaggi (di svantaggi ancora non ne sono stati evidenziati, ndr) è necessario comprendere la natura di queste nuove comunità energetiche.
Si tratta, nella pratica, di un soggetto giuridico che riunisce persone al fine di autoconsumare l’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili. Grazie all’aiuto delle moderne tecnologie è possibile far comunicare utenze diverse di accumulo e di produzione. Inoltre, chiunque può unirsi, pubblico e privato possono convivere e trarne lo stesso beneficio.

Come funziona la Cer?

Alla Cer possono partecipare enti, come Comune e parrocchia, associazioni, piccole e medie imprese e privati, insomma chiunque sia dotato di un Pod. Sul territorio, poi, i cosiddetti "prosumer", ovvero coloro che come destinatari di beni e di servizi non si limitano al ruolo passivo di consumatore, ma partecipano attivamente alle diverse fasi del processo produttivo, mettono "in rete" l’energia prodotta e non autoconsumata che può essere così consumata da altri soggetti che fanno parte della stessa comunità.
L’energia prodotta e consumata da altri viene poi conteggiata in megawatt e viene erogato un contributo pari a 118 euro a megawatt.

Un nuovo impianto fotovoltaico

"La fonte maggiormente utilizzata è quella del fotovoltaico, ma è compresa anche l’energia eolica e quella prodotta da biomasse - ha concluso Vitali - Per questo abbiamo aderito anche a un nuovo bando regionale per il finanziamento di nuovi impianti fotovoltaici per gli edifici pubblici e incrementare così le nostre possibilità di produrre e mettere in rete energia pulita".

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