Anziani in rivolta: "L'Amministrazione boicotta le nostre attività"

Da quando c'è il sindaco Armando Pecis basta musica e giri di valzer, nell’Auditorium non si balla più

Anziani in rivolta: "L'Amministrazione boicotta le nostre attività"
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«L’Amministrazione non ci vuole più all’Auditorium, è un boicottaggio». A dirlo senza peli sulla lingua, a nome del «Gruppo anziani di Fara», è la professoressa Margherita Mapelli, che ha incontrato il sindaco e gli ha anche scritto una lettera. Ma lui rispedisce al mittente le accuse.  In piazza Patrioti a Fara Gera d'Adda per anni molti anziani del paese avevano trovato una seconda casa: organizzavano tombolate, feste e corsi di ballo per stare insieme e divertirsi. Ma da quando a guidare l’Amministrazione è il dottor Armando Pecis, le cose sono cambiate: basta musica e giri di valzer, nell’Auditorium non si balla più.

Duello "anziani contro sindaco"

Negli ultimi due anni sono state diverse le recriminazioni e i corsi si sono trasferiti all’oratorio. Incontri, lettere, persino una protesta in aula, ma nulla. E ora che a prendere il loro posto è stata una scuola di teatro e si vocifera che nella sala di lettura arriverà anche uno «spazio gioco» per i più piccoli, hanno deciso di gridare la loro rabbia.  «Ci hanno cacciato, si appigliano a ogni scusa pur di non farci ballare - ha detto l’ex insegnante - Prima si è detto che mancava l’autorizzazione dell’Asl, poi che non c’erano i bagni, poi gli spogliatoi e ora gli attaccapanni... La scuola di teatro e l’eventuale ritrovo per i bimbi sono lodevoli, ma c’è spazio per tutti tranne che per noi. Ci hanno spedito nell’ex scuola materna di via Canonica, inadeguata, e a Capodanno ci hanno fatto pagare 250 euro per festeggiare al freddo causa guasto alla caldaia. E non ci hanno ancora restituito la caparra. E’ logico che gli anziani preferiscano stare in centro, in spazi ampi e caldi, dove non si rischi di farsi male. Dovrebbero anche essere gratuiti, come in tutti i paesi, visto che servono a togliere le persone, che spesso vivono con la pensione minima, dalla solitudine. Nell’ultimo incontro in Municipio, dove ci siamo presentati in dieci, non è servito a nulla parlare, e ho deciso di inviare l’ennesima lettera. La verità è che ci boicottano per ripicca verso chi c’era prima». Da più parti, infatti, si sussurra che durante le precedenti legislature non venisse rispettata alcuna regola né venisse versata alcunché per l’uso dei locali, monopolio del gruppo. Altri, invece, fanno notare come ci sia un legame di parentela tra un membro della scuola di teatro e il sindaco, come le tariffe siano quadruplicate e come da quando non ci sono più gli anziani l’Auditorium sia disordinato, sporco e con i muri pasticciati.

"Nessun boicottaggio"

Insomma anche in paese è guerra di opinioni, intanto il gruppo si sente sfrattato ma primo cittadino taglia corto: «Qui nessuno boicotta nessuno - ha affermato - L’Auditorium non è una sala da ballo, per quello abbiamo destinato l’ex asilo in via Canonica, un guasto può capitare. Se presentassero la richiesta per una tombolata nessuno la negherebbe, e in quanto alle tariffe sono rapportate ai locali e alle normative». Sulla questione è voluto intervenire anche il capogruppo della minoranza Angelo Moleri: «Sembra che l’Amministrazione anziché andare incontro alle necessità dei cittadini faccia di tutto per mettergli i bastoni tra le ruote. Basterebbe gestire con buon senso le strutture che abbiamo».

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